Magazine Diario personale

Onan il Barbaro

Creato il 17 agosto 2011 da Lipesquisquit
Con l’arte visiva ho sempre avuto dei problemi notevoli, precisamente due grossi problemi, i quali insieme formano una superba zappa a doppia lama che tronca magnificamente qualunque tentativo di radicamento artistico nella mia aridissima anima.Da una parte, c’è la mia vergognosa insensibilità verso l’arte da vedere, appunto, quell’arte fatta da figure mobili o immobili non accompagnate da uno straccio di logos verbale, insensibilità che si manifesta nella patetica scena di me stesso al museo con gli occhietti piccoli e una mano pensierosa davanti alla bocca, che non faccio altro che guardare, guardare, guardare, guardare, guardare ancora e in definitiva aspettare che arrivi il Signore a illuminarmi e a spiegarmi cosa ci devo fare con l’arte visiva. Se non si è capita la gravità della mia ignoranza, posso solo dire che, se Dio non si dà una mossa, per me la Gioconda resterà sempre indistinguibile dalla copertina di Postalmarket.Dall’altra parte, c’è quella che io chiamo la sindrome del bambino che vuole giocare da solo, che si potrebbe diagnosticare come un complesso legato al mio evidente disturbo schizoide della personalità, grazie al quale sono portato a cercare nel mio prossimo, e a condividere con esso, una beata minchia. La cosa riguarda anche l’arte, perché, appunto, qualora io fossi in grado di produrre dell’arte visiva (si intende, ovviamente, in un universo alternativo dove le rette parallele si incontrano e la Nutella non fa venire brufoli), questa suddetta arte col cazzo che la condividerei, o la mostrerei o addirittura la venderei, ma proprio te lo scordi, cioè, dico, vuoi comprarla? Ma sei serio? E’ arte, Cristo santo, è la mia arte, è fottutamente unica, irriproducibile, l’ho fatta io, la capisco solo io, e tu vuoi portarmela via, o portarla in un luogo a cui gli umani hanno libero accesso? Ma ti rendi conto di quello che dici? Dov’è finito il rispetto? E dove sarebbe la convenienza? Soldi, al posto della mia arte? Gente che si interessa alla mia arte, al posto della mia arte chiusa senza speranza in casa mia? Contatto vero con un pubblico stimolante, al posto del mio fighissimo onanismo solipsistico? Cioè, diciamocelo, è roba da brividi.E comunque, a pensarci bene non è tutto qui, la realtà è che i miei problemi con l’arte visiva non formano una semplice zappa a doppia lama, bensì un forcone, il tridente del re dei bifolchi, perchè in tutto questo profilo rassicurante c’è da considerare anche l’eccezionale apporto della mia prof di educazione artistica delle scuole medie, che era una zoccola malefica capace solo di farmi detestare l'arte visiva.
Si, prof, hai capito bene: quella tua anima così sensibile e irrimediabilmente stronza, io la odio.

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