La prova concreta delle onde gravitazionali previste da Einstein
L’11 febbraio 2016 potrebbe essere una data che la scienza ricorderà per sempre: in una conferenza stampa indetta a Pisa e a Washington verrà annunciata la scoperta delle onde gravitazionali.
A cosa ci riferiamo quando parliamo di onde gravitazionali? Si tratta di uno dei capisaldi della Teoria della Relatività di Albert Einstein, che riuscì a prevedere la loro esistenza nel 1915, esattamente un secolo fa. Scientificamente, secondo lo scienziato tedesco, le onde gravitazionali sono oscillazioni spazio-temporali causate da fenomeni cosmici molto violenti; insomma, delle increspature.
Nel 1933 due scienziati, Russell Hulse e Joseph Taylor, scoprirono, osservando un sistema binario di stelle di neutroni, che le onde gravitazionali avrebbero comportato una dissipazione dell’energia orbitale dei due corpi facendoli avvicinare sempre di più con un movimento a spirale. Furono premiati col Premio Nobel, ma quella ricerca non venne considerata una prova definitiva dell’esistenza delle onde gravitazionali.
Attualmente, la scoperta di questi fenomeni sarebbe dovuta allo studio della collisione tra due buchi neri, che, appunto, genererebbe le onde. L’esperimento grazie al quale è stato possibile fare questa scoperta è stato chiamato “Advanced Laser Interferomoter Gravitational-Wave Observatory”. Per gli amici, “Ligo“: un sistema di enormi antenne posizionato nello Stato di Washington e in Louisiana, al quale ha collaborato anche l’Italia tramite l’Istituto Internazionale di fisica nucleare. Il contributo italiano continua a Pisa, in cui troviamo un importante strumento di ricerca delle onde gravitazionali, Virgo: può registrare le onde gravitazionali prodotte da sorgenti quali le supernove, i sistemi di stelle binarie in fase di collisione e le stelle di neutroni presenti nella nostra galassia.
La scoperta dell’esistenza delle onde gravitazionali sarebbe, oltre che l’ennesima conferma di una teoria scientifica del geniale scienziato tedesco Albert Einstein, una rivoluzione nel mondo fisico e nella ricerca cosmologica: l’universo potrebbe essere studiato in maniera differente, perché finalmente avremmo la capacità di analizzare i cunicoli spazio-temporali. Come ha affermato Salvatore Capozziello, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e presidente delle Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione, “Si aprirebbe un mondo.”
L’annuncio ufficiale della scoperta delle onde gravitazionali dovrebbe avvenire nel corso di una conferenza stampa congiunta indetta alle 16,30 a Washington e a Pisa.
CM