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La campagna mondiale One Billion Rising è stata organizzata dall’associazione V-Day, impegnata per la cessazione della violenza contro le donne e per la totale parità di trattamento fra donne e uomini. L’idea è quella di mandare un segnale comune per sensibilizzare quante più persone possibile.
Per questo ieri 14 febbraio più di un miliardo di persone in tutto il mondo si sono trovate per protestare insieme. Hanno aderito oltre 190 paesi e sono state organizzate 13.000 manifestazioni. Vediamo come:
In India:
A Taiwan:
In Sudan:
A Milano:
Ecco, l’avrete sicuramente visto già tutti, ma vale la pena che anche noi si spenda due paroline. E’ successo a una convention di un’azienda, la Green Power (il cui AD è candidato con il PdL alle prossime elezioni), e il guitto di Arcore ne ha fatta un’altra delle sue: incalzando una venditrice della Green Power salita sul palco per sottoporgli le offerte commerciali dell’azienda (quindi nell’esercizio delle sue funzioni professionali), l’ha più volte offesa con una serie di doppi sensi penosi, che nemmeno i quindicenni penserebbero di fare. Ma la cosa che più mi ha scandalizzato non è stata tanto la performance del Cavaliere, alla quale (purtroppo) dopo 20 anni siamo abituati, quanto la reazione della platea, che, formata sia da uomini che da donne, rideva divertita alle sue battute. E sono queste risate a mio avviso il vero oltraggio. La ragazza sul palco (che non mi interessa affatto sapere se si sia sentita imbarazzata oppure onorata dalle attenzioni di Berlusconi) era lì per lavorare. E la reazione civile che mi sarei aspettata da chi assisteva a quel miseroavanspettacolino sarebbe stata l’indignazione. Invece no! Nessuno si scandalizza quando una donna non viene presa sul serio, quando invece di ascoltarla mentre sta facendo il suo lavoro la si mette in ridicolo con battute volgari riducendola a un mero oggetto sessuale. Non ci si scandalizza. Non ci si indigna. Anzi, si avalla questo comportamento ridendo a crepapelle, divertiti.
In qualunque altro Paese Civile il pubblico si sarebbe gelato, si sarebbe indignato, ma l’Italia, forse, ha smesso da anni di essere un Paese Civile, e per questo, duole dirlo, non c’è flash mob che tenga.