OnePunch Man - Piccolo ed epico capolavoro

Creato il 27 marzo 2015 da Vecchiologan @VecchioLogan
Non sono un gran estimatore dei manga. Tutt'ora ne seguo solo un paio, che leggo da una vita, senza ricercarne di nuovi. Alle volte però, per pigrizia, si perdono dei piccoli capolavori. Storie geniali che scopri in un assoluto ritardo e che ti fanno rimanere a bocca aperta..

OnePunch Man è nato come fumetto amatoriale di un blogger giapponese, One. Il fumetto, disegnato in maniera approssimativa, aveva avuto un incredibile successo e aveva  attirato l'attenzione di un mangaka professionista, Yusuke Murata, che mantenendo la stessa trama ha cominciato a ridisegnare l'opera.
Quello che ne esce è un ottimo prodotto che dal punto di vista grafico da dei punti a molte altre serie. Oltre al disegno ben curato, infatti, stupiscono l'impaginazione, le vignette che diventano fotogrammi....

...di un animazione e altre scelte grafiche
molto interessanti!


La Trama, invece, non sembra essere all'altezza. Palesemente umoristica, quasi una presa in giro di manga come Dragon Ball o One Piece, l'intreccio di OnePunch Man è molto semplice.
Saitama è il supereroe più forte del suo mondo. Riesce a sconfiggere ogni nemico, per quanto grande e potente, con un solo e semplice pugno ed in effetti negli ultimi tempi si sta annoiando. Nessuno è al suo livello.
Esiste una regola non scritta quando si crea un personaggio, ovvero che non deve essere invincibile. Altrimenti si perde il mordente, non c'è pathos e la gente si stufa. In questo specifico caso, invece, si rimane con il naso sul fumetto ad aspettare la prossima vignetta. L'aspettativa mentre si segue la storia o un combattimento non è "C'è la farà stavolta?" ma "Fallirà stavolta?". Una trama, quindi, che si sviluppa al contrario e che vede il protagonista, già al suo massimo, alla ricerca di un valido avversario. Qualcosa di non originalissimo ma comunque interessante.

Il personaggio, i mostri e quant'altro trovano la loro origine dalle vecchi telefilm giapponesi per ragazzi, quelli dove l'eroe affrontava i pupazzi di gomma nelle città in scala. Quelle città in scala che da piccolo (ma anche ora) mi sarei sognato di abbattere con bastone ridendo come un rincoglionito e che per il protagonista sono una vera e propria origine. Saitama, infatti,  oltre ad essere il classico eroe stupido da manga, rientra anche nelle specifiche del supereroe occidentale. Perchè oltre all'umorismo, c'è sicuramente del potenziale e non solo come manga.
Sicuramente non abbiamo davanti un eroe complessato, post Cavaliere oscuro o sullo stile di Watchman ma puro e classico, senza macchia o peccato, che dopo tanti anni di Supereroi con i super-problemi appare come nuovo, fresco e fa pensare.
Siamo così abituati alla complessità che la semplicità è come una liberazione. Ci da un senso di rassicurazione leggere qualcosa che non ha retroscena, ma che narra solo le gesta di un eroe che combatte contro il male. Qualcosa che, in qualche maniera, da quella risposta a quella domanda che nei fumetti, bene o male, tutti hanno cercato: Che cos'è il supereroe?


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