Molto spesso si afferma che la lettura online è veloce e che dunque gli articoli devono necessariamente essere brevi. Affermazione che probabilmente nasce da una confusione che non è solo di linguaggio tra veloce e distratta, tra disinteressata [nel senso di non interessata, non interessante] e coinvolta.
«The New York Times» [di]mostra invece cosa è possibile fare per rendere più coinvolgente l’esperienza di lettura online.
E’ online da ieri “Snow Fall”, storia di una terribile valanga sulle Cascade Mountains vicino a Washington che a tutta pagina, con un layout essenziale e pulito graficamente, fonde testo, immagini, video, mappe interattive ed altri elementi grafici che si rinnovano mentre si procede nella lettura rendendola un’esperienza davvero coinvolgente e consentendo alle persone di approfondire, se desiderato, rispetto a quanto riportato nel testo.
Approccio replicato concettualmente, seppure con una minor pulizia grafica, nell’articolo, gran pezzo di giornalismo investigativo, su come Wall Mart abbia effettuato pratiche scorrette e corrotto per entrare con i propri punti vendita in Messico.
Articoli che in entrambi i casi vanno ben oltre le 10mila battute la cui realizzazione, sia sotto il profilo di utilizzo delle tecnologie disponibile che per quanto riguarda la filosofia, l’approccio concettuale, vengono spiegate da Steve Duenes, Graphics Director, e Andrew Kueneman, Digital Design, che hanno lavorato ad entrambi i progetti, in una loro intervista concessa al «The Atlantic».
Modalità che starebbe per approdare anche in Italia secondo quanto riporta «Italia Oggi» che racconta dell’uscita ormai prossima di Marco Alfieri, firma economia di «La Stampa» dal quotidiano piemontese che lo porterebbe a «Linkiesta» a guidare, appunto, una nuova iniziativa, che dovrebbe chiamarsi “Linkbook”, che a regime dovrebbe editare tra le 3 e le 4 inchieste settimanali con approfondimenti su temi diversi ciascuno della lunghezza di 20 – 30mila battute al cui interno saranno presenti contributi video e un percorso interattivo di informazione.
L’immagine sottostante mostra la differenza tra un articolo “normale” e quanto realizzato dal NYTimes con “Snow Fall”
Il problema non è che le persone sono distratte, il problema è che evidentemente la maggioranza dei giornali non è in grado di interessarle, di coinvolgerle.
Al momento della redazione di questo articolo, se voleste approfondire ulteriormente, ne scrivono anche The Economist, Poynter, FishbowlNY e Gawker