Atmosfere gotiche e decadenti, ethereal vibe e sensualità traboccante: quando si parla di vampiri è impossibile non fare riferimento a quelli che sono gli ingredienti fondamentali di qualsiasi recipe sull’argomento.
Anche Only Lovers Left Alive, ultimo lavoro di Jim Jarmush, non fa eccezione a questa regola. Quello che ci troviamo a vedere è uno spettacolo onirico ironico ed allucinato, lentissimo racconto imperfetto che si propone l’ardito compito di lanciare metafore ricercatissime.
Non sto nemmeno a dirvi come mai mi sono avvicinata a questo film. Le immagini spiegano tutto da sole.
You’re welcome
A distinguere il trip emozionale di OLLA dalla massa informe di pellicole di genere che ci stanno ormai ammorbando il cervello da diversi anni, sono comunque alcune caratteristiche ben determinate che ora andremo a vedere nel dettaglio.
Innanzitutto bisogna riconoscere alla pellicola di Jarmush un’incredibile capacità di accostarsi allo stereotipo classico senza mai scadere nell’abisso vorticoso del cliché. Il riferimento ai topoi classici del racconto vampiresco è onnipresente (dal ritratto angosciante e romantico, all’opera funerea, fino all’aura trascendentale che si sviluppa in un labirinto d’immagini a tratti sensuali a tratti asettiche e senza vita). Ma si tratta di un riferimento ben lungi dall’essere consueto o banale…
A fare la differenza è probabilmente la vena ironica che pervade il film, in grado di smorzare (purtroppo solo in parte) la carica di inevitabile pesantezza che si accompagna troppo spesso ai temi dell’immortalità e alle metafore cosmologiche più disparate. Basta guardare le pennellate irrisorie con cui è dipinto il personaggio di Adam, stereotipo durissimo del “non-vivo/non-morto”, eroe tragico ed intellettuale sofisticato, “suicidally romantic scoundrel”, per dirla con le parole di Kit Marlowe/John Hurt.
Ghiaccioli di sangue FTW!!!
Nonostante i toni soffusi di derisione, tuttavia, Only Lovers Left Alive ha un difetto grandissimo, quello di non riuscire a scrollarsi mai di dosso quell’aura di condiscendenza e snobismo nei confronti dell’umanità, di quegli “zombie” così ampiamente criticati per la loro innata stupidità ed incapacità di apprezzare la vita, la musica, la poesia e blablablabla. Per carità, ben venga la strizzatina d’occhio a ipotetiche discussioni ideologiche e metafore polemizzanti, ma qui il tutto è condito da un hipsterismo talmente esasperante da fare il giro e diventare a tratti persino fastidioso.
Lo andate a vedere? Ma certo che si! Come potete anche solo pensare di perdervi Hiddles in versione vampiro/artista tormentato? E non vi ho nemmeno parlato di quello splendore alieno etereo che è Tilda Swinton (shame on me)!!! Fangirlismi a parte, OLLA è pure un bel film, un po’ lento e pretenzioso ma molto, molto affascinante. E poi non volete assolutamente perdervi la superba colonna sonora, vera protagonista della pellicola…