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Only Lovers Left Alive

Creato il 30 maggio 2014 da In Central Perk @InCentralPerk
Andiamo al Cinema
Quando si parla di vampiri al cinema, c'è sempre un po' di terrore.
Non per la vena horror che i film possono prendere con questi protagonisti, ma perchè da Twilight in poi è stato un susseguirsi di succhiasangue buoni per appassionare adolescenti in fase ormonale, per farne una qualche parodia neanche troppo spassosa, o qualche serie tv sul filone trash.
Se i vampiri in questione hanno però le fattezze di Tilda Swinton e Tom Hiddleston e vengono diretti da Jim Jarmusch, tutto cambia.
Only Lovers Left Alive
A cambiare sono i vampiri per primi, non più dediti ad azzannare colli, ma ben più sofisticati nei loro gusti: vista l'epoca in cui gli umani (o zombie, come simpaticamente ci chiamano) non fanno altro che ingurgitare pillole, droga o cibi poco salutari, meglio del sano sangue pulito in laboratorio, prezioso e raro da trovare.
Ricercati nei gusti, lo sono anche nello stile di vita, dandy e artisti, compositori di musica sopraffine (la colonna sonora firmata Jozef van Wissem è perfetta), divoratori di libri, collezionisti di chitarre e isolati dal mondo, di cui si stanno stancando.
Adam e Eve, nomi quanto mai metaforici, vivono così le loro notti, per lo più chiusi nelle loro case a Detroit, lui, a Tangeri, lei. Pochi contatti fedeli, poca vita mondana visti i fasti nel passato che includono amicizie con Byron, Shelley, Shakespeare, Tesla.
Richiamata in America dal pericoloso istinto suicida di Adam, Eve si troverà per l'ennesima volta ad affrontare la vitalità e la poca attenzione con cui la sorella Ava vive la sua di vita, in antitesi alla loro.
Il confronto è l'ennesimo buco nell'acqua, e costringe a una repentina partenza che segna anche un nuovo inizio.
Only Lovers Left Alive
C'è quindi molto simbolismo e molta cultura all'interno del film di Jarmush.
Sorretto quasi interamente da dei protagonisti come la Swinton e Hiddleston trattenuti ma sublimi (anche solo per la fisicità che donano ai loro personaggi) a cui si va ad unire una Mia Wasikowska sempre più prezzemolina ma sempre capace di lasciare il segno, Only Lovers Left Alive avanza con ritmo lento e sonnacchioso, evitando cliché, evitando l'orrore, ma facendo dei due vampiri degli esseri solitari e melanconici, che disprezzano e si prendono gioco della nostra modernità.
Il finale rimescola le carte in tavola, e fa acquistare al tutto un senso convincente dopo 2 ore di musica sopraffine, bevute chic e discorsi molto bohèmienne. Ad allietare gli occhi, poi, una costruzione minimale nel disordine abitativo, con una fotografia accurata e geometrica che esalta gli spazi e gli oggetti di cui Adam e Eve si circondano.
Se si tralasciano alcune scelte quasi parodistiche (vedasi i movimenti veloci sottolineati da un effetto sonoro degno di Paperissima), e il suo lento incedere, il film ha comunque il suo perchè, non fosse altro per la bravura degli attori coinvolti e per la nuova patina maledetta e chic con cui si torna a dipingere i succhiasangue.
Potrebbe essere qualcosa di più, ma senza fare gli snob, si torna ad accontentarsi.
Only Lovers Left Alive
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