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Onore al.. pacco!!!

Da Debora
Onore al.. pacco!!!
Onore al.. pacco!!! SBRISOLONA MANTOVANA
(dosi valide per uno stampo da 26 cm di diametro)
Ingredienti:
200 gr di mandorle dolci pelate; 250 gr di farina "00"; 150 gr di farina di mais; 200 gr di zucchero semolato; la scorza grattugiata di un limone; 2 tuorli d'uovo; 100 gr di burro morbido; 100 gr di strutto a temperatura ambiente; una bustina di vanillina *(omessa e sostituita con un cucchiaino d'essenza di mandorla amara); un cucchiaio di mandorle a lamelle; burro q.b.
Preparazione:
Tritare le mandorle in maniera grossolana ed imburrare la tortiera.
Setacciare insieme le due farine e disporle a fontana sulla spianatoia.
Formare l'incavo ed unite lo zucchero (tenetene da parte 2 cucchiai); la scorza di limone; l'essenza di mandorla; i tuorli il burro e lo strutto.
Lavorare velocemente tutti gli ingredienti con la punta delle dita, perché l'impasto non dovrà risultare omogeneo ma sbriciolato.
Passare il composto tra i polpastrelli e far cadere le briciole direttamente nella tortiera imburrata, riempiendola così di un gran numero di granelli che si compatteranno in cottura.
Spolverare la superficie con lo zucchero precedentemente tolto e le mandorle a lamelle.
Porre in forno già caldo a 180° e far cuocere per circa un ora.
Sfornarla e farla freddare benissimo prima di trasferirla sul piatto da portata e servirla.
La sbrisolona è una torta a lunga durata, specie se conservata avvolta in carta d'alluminio.
Lo strutto può essere sostituito da pari quantità di burro ma la ricetta originale prevede l'uso di entrambi i grassi.
Originaria della città di Mantova è un prodotto comunemente consumato anche in Lombardia, Emilia Romagna e nel veronese.
Il nome deriva dal sostantivo brisa che in mantovano significa appunto briciola, datole a causa della sua friabilità.
Onore al pacco di Mafalda, che ringrazio ancora tantissimo... tra le tante buone cose che mi ha regalato c'era appunto una bottiglia di "Sangue di Giuda", un vino rosso liquoroso dell'Oltrepo pavese adattissimo ai dolci secchi; concordo... l'ho trovato perfetto infatti :-)
Il colore rosso con tendenze violacee dà il nome al vino, anche se la leggenda vuole che Giuda, in segno di perdono risanò ai viticoltori di Broni le loro viti colpite dalla malattia.
Prima vera ricetta dell'anno nuovo, quale miglior modo per inaugurare il 2014 se non con un dolce ed un regalo molto gradito ed apprezzato?! :-)
Un abbraccio, buona nuova settimana.
Bye Debora.

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