Il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni fuggiti da guerre, conflitti e persecuzioni è ai massimi livelli nel mondo. Alla fine del 2014 aveva raggiunto 59,5 milioni di persone, un dato che sfiora la popolazione di un Paese come l’Italia e in netto aumento rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima ed ai 37,5 milioni di dieci anni fa. E quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
(francofinucci.wordpress.com)
Il numero di rifugiati nel mondo è ai massimi livelli. Nel 2014 – afferma il rapporto annuale dell’Unhcr Global Trends – una media giornaliera di 42.500 persone sono diventate rifugiati, richiedenti asilo o sfollati interni, contro i 10.900 del 2010, e nel mondo un essere umano su 122 è oggi una persona che ha dovuto abbandonare la propria casa. “Se si trattasse della popolazione di un paese risulterebbe il 24/mo paese più popoloso del mondo”, afferma l’Unhcr.
Un numero in aumento rispetto ai 51,2 milioni del 2013 e ai 37,5 milioni di 10 anni fa. Di queste 59,5 milioni di persone, 19,5 milioni sono state costretti a fuggire in un altro Paese, 38,2 milioni sono rifugiati interni e 1,8 milioni hanno chiesto asilo. L’impennata è iniziata nel 2011 con la guerra in Siria, il paese con il più alto numero di rifugiati, 3,8 milioni all’estero e 7,6 milioni in patria. Negli ultimi cinque anni sono iniziati 8 conflitti in Africa: Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Libia, Mali, nord-est della Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e Burundi. Tre invece i conflitti in Medio Oriente (Siria, Iran e Yemen), uno in Europa (Ucraina) e tre in Asia (Kirghizistan, Myanmar e Pakistsn).
Circa la metà dei rifugiati sono bambini. “Stiamo assistendo ad un cambiamento di paradigma”, ha commentato l’Alto Commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres. “E terrificante che da un lato vi è sempre più impunità per chi scatena i conflitti e dall’altro si osserva un’apparente incapacità totale della comunità internazionale a lavorare insieme per fermare le guerre e costruire e preservare la pace”. (ANSA)