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Ookaboo motore etico per la ricerca delle immagini

Da Pinobruno

“L’immagine è un fatto”, scriveva il filosofo Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus Logico-Philosophicus. Sarà per questo che giornalisti digitali e blogger non possono fare a meno di corredare articoli e post con immagini appropriate? Già, ma le immagini dove stanno? Nei motori di ricerca, of course. Già, ma come la mettiamo con il copyright? Alzi la mano il giornalista digitale o blogger che si ricordi di attivare la ricerca avanzata di Google Images, per settare correttamente i criteri sui diritti di utilizzo. Ookaboo è una convincente alternativa al motore per immagini di Google, perché qui le immagini sono tutte freeliberegratuite. Se si utilizzano, va citata la fonte, come d’altronde tutti dovrebbero fare sempre.

Ookaboo motore etico per la ricerca delle immagini

Il funzionamento di Ookaboo (non chiedetemi l’etimologia….) è semplice e potente allo stesso tempo. Il motore ha un approccio semantico, cioè si sforza di dare un senso al contenuto dell’immagine e l’indicizzazione tiene conto di parametri più complessi del semplice nome assegnato all’immagine. Un esempio? Proviamo a cercare la parola giaguaro (jaguar) in un motore tradizionale. Verranno fuori animali e automobili, squadre di calcio e console Atari.

Ookaboo invece si basa sul web semantico, dove le parole imprecise vengono sostituite con termini precisi definiti dall’URL, cioè l’indirizzo. Dunque ci saranno risultati classificati per giaguari/automobili, giaguari/animali, giaguari/dispositivi digitali, eccetera.

Le foto indicizzate – siamo già a un milione – sono corredate da una descrizione presa da Wikipedia. A ogni foto è abbinato un codice html per collegarla o incorporarla direttamente sul web. Sotto l’immagine ci sono titolo, autore, tipo di licenza e fonte.  E’ specificato l’uso che si può fare della foto e le regole per attribuire la paternità dell’opera all’autore.

Tutte le immagini su Ookaboo sono di dominio pubblico o sotto licenza Creative Commons(come questo blog, d’altronde).

Fonti: Ansa, Ookaboo


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