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OPEC: nulla di fatto al vertice di Vienna

Creato il 04 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il meeting di oggi presso la sede dell’OPEC a Vienna non ha dato risultati: il cartello dei principali produttori di petrolio non ha trovato un accordo sul taglio della produzione.

Presso il quartier generale dell’OPEC a Vienna è andato in scena oggi un meeting molto atteso dai mercati dell’oro nero e, in generale, ritenuto importante per l’economia mondiale, sulla strada della ripresa (anche) grazie al basso prezzo del barile. Ma le cronache viennesi, a vertice concluso, parlano di attese deluse e di un nulla di fatto, sebbene una fuga di notizie (rivelatasi poi infondata) avesse fatto pensare ad un colpo di scena. Ma andiamo con ordine.

Quartier generale viennese dell'OPEC. Photo credit: alex.ch / Foter.com / CC BY-SA

Quartier generale viennese dell’OPEC. Photo credit: alex.ch / Foter.com / CC BY-SA

Già nelle scorse ore, precedenti al summit vero e proprio, aveva avuto luogo, sempre a Vienna, un incontro pre-vertice finalizzato a sbloccare una situazione che appariva in stallo. L’Arabia Saudita, capofila dell’OPEC in quanto principale produttore mondiale di petrolio, si è presentata al tavolo smentando le voci su una sua proposta per il taglio della produzione, fatto che, come i mercati si aspettano, tornerebbe a far aumentare il prezzo del barile (stazionario da tempo a 40 dollari). Il piano avrebbe previsto infatti il calare dei ritmi di produzione in Arabia Saudita solo a fronte di un impegno condiviso a fare lo stesso da parte di altri Paesi membri, a cominciare da Iraq e Iran. La smentita dei Sauditi e le resistenze da parte dell’Iran, appena riabilitato sulla scena internazionale dalla firma dell’accordo sul nucleare e quindi nuovamente in grado di vendere petrolio sui mercati, hanno fatto naufragare ogni possibilità di accordo.

Nel mezzo della giornata, a vertice in corso, si era diffusa la notizia secondo cui l’OPEC fosse addirittura in procinto di aumentare e non diminuire la produzione. La sola voce di corridoio su questo colpo di scena in controtendenza con le aspettative dei mercati si è tradotta in un ulteriore ribasso del prezzo al barile, sceso sotto la soglia psicologica dei 40 dollari per la prima volta dopo anni. La smentita lo ha infine riportato a quota 44. A Vienna vince quindi la strategia attendista, conservativa dello status quo che vede Riyad pompare petrolio per non perdere quote di mercato e abbassare forzatamente i prezzi, danneggiando al contempo i produttori statunitensi di shale oil ed economie dipendenti dall’oro nero come quella russa. Unica novità alla conclusione dei lavori è il ritorno nell’OPEC dell’Indonesia, che riporta il numero dei membri a 13.

di Andrea SEVERINA

Tags:arabia saudita,iran,iraq,opec,petrolio,prezzo del petrolio,vienna

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