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Operai calabresi liberati in Libia

Creato il 10 febbraio 2014 da Makinsud

Dopo settimane di trepidante attesa, che teneva col fiato sospeso le famiglie interessate e l’intera Calabria, la buona notizia è arrivata: i due operai calabresi Francesco Scalise e Luciano Gallo rapiti in Libia lo scorso 17 gennaio sono stati liberati. L’annuncio è stato comunicato dal Ministro degli Esteri, Emma Bonino, esprimendo “grande gioia e soddisfazione” e ringraziando tutti i dipendenti della Farnesina e delle altre Istituzioni che hanno consentito di giungere ad una conclusione positiva della vicenda. In tal senso, l’operazione che ha portato alla liberazione dei due operai è frutto di attività congiunte tra autorità libiche e italiane e dell’azione di coordinamento svolta tra Unità di Crisi, ambasciata e altri organi dello Stato.

“Dopo ventuno giorni di attesa – ha detto Maria Scalise, figlia di Francesco – abbiamo avuto questa splendida notizia della loro liberazione. Ora non vedo l’ora di poter stringere tra le mie braccia mio padre”. C’è grande gioia e felicità anche nella famiglia di Luciano Gallo, i quali attraverso il sindaco di Feroleto Antico, Pietro Fazio, hanno espresso la loro felicità: “oggi è un giorno di festa, siamo contenti. Toni ben diversi rispetto alla preoccupazione delle settimane trascorse, quando la paura e la tensione era ben percepibile soprattutto considerando che il rapimento dei due operai calabresi – prelevati dai sequestratori mentre viaggiavano su un furgone per recarsi sul posto di lavoro – era avvenuto nella regione orientale della Libia, in un territorio ad elevato rischio, vicino al villaggio di Dartuba.

operai

Francesco Scalise, 62 anni, di Pianopoli, e Luciano Gallo, 52 anni, di Feroleto Antico,  dopo la liberazione da parte delle autorità, sono stati imbarcati su un aereo Falcon 900 che li ha riportati in Italia, atterrando a Ciampino colmi di felicità, ma allo stesso tempo visibilmente stanchi e provati, con il volto coperto dalla lunga barba, testimonianza dei lunghi giorni di prigionia. Dopo aver lasciato l’aeroporto capitolino, come prevede la prassi in simili circostanze, i due operai calabresi sono stati portati in caserma per essere sentiti dai carabinieri del Ros e, sbrigate le operazioni di routine previste, i due operai calabresi sono finalmente partiti con un aereo alla volta della Calabria, arrivando a Lamezia Terme in tarda serata. L’orario notturno, però, non ha scoraggiato le tante persone che hanno voluto manifestare la loro gioia per il lieto fine della vicenda ed esser presenti al momento del tanto atteso ritorno a casa: “Stiamo bene, benissimo. Ci hanno trattati bene. Ringraziamo il Ministero, adesso vogliamo solo tornare a casa”, ha affermato Francesco Scalise ai giornalisti presenti.

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