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Operai morti sotto capannoni crollati : fatalita' od omicidio ?

Creato il 22 maggio 2012 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
terremotocapannone           Due capannoni distrutti, mentre gli edifici vicini, capannoni o abitazioni sono intatti :come mai ? 
Si può chiamare tragica fatalità ?


Lavoravano alle 4 di domenica mattina, ed il tetto è crollato in testa ,uccidendoli .
Nicola Cavicchi ( 35 anni ) Leonardo Ansaloni ( 51 anni ) lavoravano nel reparto monocottura della ditta Ceramiche di S.Agostino , quando il tetto della costruzione è crollato !
Giuseppe Cesaro, di origini campane ha perso la vita a Dosso di S.Agostino ,mentre stava lavorando presso la Tecopress, una fonderia a ciclo continuo . E' crollato il tetto .
 Tarik Naouch è’ morto a Ponte Rodoni di Bondeno nel crollo della ditta Ursa che produce polistirolo. Vi lavorano circa 50 persone. L’operaio è rimasto schiacciato dal tetto dell’azienda che è crollato assieme ad un silos all’esterno della struttura. Lo hanno estratto dopo alcune ore da sotto le macerie.
Sono morti mentre lavoravano per guadagnarsi onestamente di che vivere per se stessi e le loro famiglie .
Un altro modo per morire di lavoro .
Ripetiamo , come mai sono crollati i tetti di quelle fabbriche ,mentre gli altri edifici sono rimasti in piedi ?
Questa tragica vicenda ci riporta alla memoria la casa dello studente de L'Aquila .Vedremo cosa stabilirà la magistratura , ma la domanda è sempre la stessa : perchè bisogna morire per lavorare?

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