Operazione Heavy rate – Arrestati due usurai

Creato il 07 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Comando Provinciale Ancona – 6 giugno 2013 ore 8:38

La Guardia di Finanza di Ancona ha scoperto un vasto giro di usura gestito da due soggetti insospettabili, un pensionato ultrasettantenne di Jesi e suo genero, operaio di Filottrano, entrambi incensurati, che abitualmente prestavano denaro a piccoli imprenditori e privati in difficoltà economiche di Filottrano, Jesi e paesi limitrofi, applicando tassi di interesse dal 100% a oltre il 500%, fino a raggiungere in alcuni casi il 3000%.

Nella mattinata odierna, i Finanzieri di Osimo e Jesi hanno arrestato i due indagati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Ancona, su richiesta del P.M. che ha coordinato e diretto le indagini.

Le indagini sono state avviate alla fine dello scorso anno, quando per i Finanzieri della Tenenza di Osimo si è reso necessario approfondire alcuni elementi di interesse emersi dall’attività di controllo economico del territorio.

I primi riscontri sono stati acquisiti nell’ambito di un controllo fiscale nei confronti di un esercizio commerciale di Filottrano, ove è stata rinvenuta una sorta di contabilità separata che gli investigatori hanno subito ricondotto a prestiti di denaro ricevuti nel tempo.

Nella successiva fase degli sviluppi investigativi, le Fiamme Gialle di Osimo e Jesi, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, attraverso numerosi sopralluoghi, pedinamenti, indagini tecniche, riprese video, rilievi fotografici e, da ultimo, nello scorso mese di maggio, perquisizioni locali, hanno fatto luce sulla lucrosa attività illecita.

Questi i risultati della complessa attività di polizia economica e finanziaria posta in essere a tutela del mercato dei capitali: individuati due usurai ed una decina di vittime, di cui la metà imprenditori, accertate compiutamente 27 operazioni di prestito a tasso usuraio, sequestrati numerosi titoli di credito consegnati dalle vittime a garanzia dei prestiti e denaro contante per un valore complessivo di 484.000 euro (21 assegni per € 180.694,81, 45 cambiali per € 148.350, una scrittura privata afferente un credito di € 147.000 e banconote per € 7.675).
Identico per tutte le vittime il modus operandi degli indagati: i prestiti venivano erogati in contanti, a fronte dei quali veniva preteso a garanzia un titolo di credito (assegno o cambiale), pari al debito complessivo (capitale + interessi).

Gli indagati, inoltre, sfruttando la conoscenza di alcuni impiegati di banca, riuscivano ad attingere informazioni riservate sulla situazione patrimoniale delle parti offese.

Così, in una circostanza, dopo aver appreso la reale e precaria solvibilità del debitore, i due arrestati hanno seriamente minacciato la vittima per ottenere l’immediata restituzione dei prestiti, tipica condotta estorsiva.

Sulla base del chiaro ed esaustivo quadro probatorio emerso dalle indagini, il G.I.P. di Ancona ha emesso i provvedimenti restrittivi nei confronti degli indagati per i reati di usura, estorsione e abusiva attività finanziaria.

Sono tuttora al vaglio dei Finanzieri le posizioni di ulteriori persone che avrebbero ricevuto prestiti a tassi usurari dalle persone indagate.


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