Operazione Megaride : 15 arresti, tra i quaranta indagati anche il capo della squadra mobile Pisani, destinatario della misura del divieto di dimora a Napoli.

Creato il 30 giugno 2011 da Yourpluscommunication


All’alba di oggi ,la Dia di Napoli, con la collaborazione dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha arrestato 15 persone nell’ambito dell’operazione Megaride. Oltre ai fermi, l’intervento delle forze dell’ordine ha portato al sequestro di noti ristoranti del lungomare di Napoli. Gli arresti sono in esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nei confronti di persone legate al clan camorristico dei Lo Russo, operante nella zona di Miano.
Le indagini hanno avuto come oggetto una ingentissima attività di riciclaggio di denaro sporco, frutto di usura e di reinvestimento di capitali illeciti in catene di ristoranti, pub, bar,presenti prevalentemente a Napoli città. Sono stati sequestrati il Bar Ballantine,sito nella centralissima via Carducci, i ristoranti- pizzeria Re di Napoli e Pizza Margherita,siti nel quartiere di Chiajala, la paninoteca Dog Out sita nella centralissima Piazza Municipio,il ristorante Villa delle Ninfe a Pozzuoli. Tutti i locali sono frequentati per lo più da giovani appartenenti alla cosiddetta “Napoli bene”, con filiali anche a Caserta, Bologna, Genova, Torino e Varese.

Negli atti dell’inchiesta, emergono due nomi: Vittorio Pisani, , capo della Squadra Mobile di Napoli, che risulta indagato per favoreggiamento personale e reale e quello dell’ex capitano della nazionale italiana di calcio vincitrice del Mondiale del 2006, Fabio Cannavaro, che al momento non risulta indagato.
Vittorio Pisani, alto dirigente della Polizia, salito agli onori della cronaca nazionale per aver stretto le manette ai polsi di latitanti eccellenti della malavita organizzata napoletana, è finito nelle indagini relative al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, frutto anche di usura, gestito direttamente dal clan Lo Russo, operante nel quartiere di Miano, Il clan reinvestiva capitali illeciti in catene di ristoranti, pub, pizzerie, bar, soprattutto sul lungomare napoletano ma con radicamento anche in altre zone di Italia.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Napoli, il capo della squadra mobile, Vittorio Pisani, avrebbe rivelato all’imprenditore Marco Iorio, notizie riservate sull’inchiesta in corso, consentendogli così di sottrarre beni al sequestro e di depistare le indagini.
Titolare del fascicolo, è il pm della Dia Amato, con il coordinamento del procuratore aggiunto Pennasilico.
A queste indagini ha dato prezioso contributo il collaboratore di giustizia, Salvatore Lo Russo, ex capoclan dell’omonima organizzazione criminale attiva nel quartiere periferico di Miano, che ha riferito di stretti legami di amicizia tra lui e il capo della mobile Pisani.
Il procuratore della Repubblica, Giandomenico Lepore e l’aggiunto Pennasilico in un comunicato congiunto affermano che Vittorio Pisani, non ha indagato per anni su capitali illeciti prodotti dal riciclaggio e dall’usura praticata dal clan Lo Russo.
Il capo della mobile , è altresì indagato con l’accusa di favoreggiamento nei confronti del titolare di un ristorante, ed è inoltre destinatario della misura di divieto di dimora a Napoli.


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