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Operazione U.N.C.L.E., il nuovo film di Guy Ritchie

Creato il 15 settembre 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Operazione U.N.C.L.E. ridotto
Ci sono registi che lasciano una traccia nella storia del cinema con una, massimo due pellicole, e poi scompaiono. Sono le cosiddette “meteore”.
Poi ci sono quelli che fanno pochi film buoni e vanno avanti per il resto della carriera a ripetersi, girando tante copie sbiadite dei lavori migliori per far contenti produttori e fan della prima ora.

Guy Ritchie ha rischiato seriamente di finire nell’una e nell’altra categoria.

snatch

È partito bene con “Lock & Stock” (1998), ha rilanciato alla grande con “Snatch” (2000).
Poi è andato in crisi.
Tra un remake maldestro di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (2002) e un film cupo, pretenzioso e pieno di fobie professionali come “Revolver” (2005), la carriera di Ritchie sembrava compromessa.

Per fortuna, il caro Guy è tornato sui suoi passi, e nel 2008 ha girato il simpatico ma non esaltante “RocknRolla”. Poi ha sfornato un paio di “Sherlock Holmes” (2009, 2011), che hanno riscosso un buon successo. E i fan di “Snatch” hanno ricominciato a sperare.

Operazione U.N.C.L.E. interno 2

Operazione U.N.C.L.E.” va nella stessa direzione. Ci stiamo riavvicinando a quella miscela esplosiva di azione, ritmo, humour inglese, dialoghi frizzanti e colpi di scena che ha reso così divertente e popolare il capolavoro di Ritchie.

Il presupposto è tanto ironico quanto intrigante. Al tempo della guerra fredda, due agenti segreti, uno americano e l’altro russo, dopo aver provato invano ad ammazzarsi sono costretti a collaborare, su ordine dei rispettivi superiori, per sventare la realizzazione di una nuova arma atomica. A complicare il tutto ci sono la figlia di uno scienziato tedesco e una famiglia di ricchi italiani in odore di neofascismo.

Operazione U.N.C.L.E. donna

La trama si dipana in maniera efficace, tra colpi di scena e trovate sopra le righe, dando allo spettatore esattamente quello che si aspetta, senza essere (troppo) prevedibile.
Il ritmo è sempre giusto, mai sbrigativo, mai lento. I dialoghi sono una vera chicca, sia in contesti più ironici che in momenti “crudi”.

Ma se questi elementi sono riconducibili a una buona sceneggiatura, bisogna dire che la realizzazione pratica del film non è stata da meno. Gli attori sono convincenti e intriganti, cosa non comune per dei volti nuovi (almeno per me). La regia è sicura, capace di trovate apprezzabili. Forse la scenografia è un po’ abbozzata, la caratterizzazione storica dei luoghi è buona ma non ottima. A volte si sente puzza di budget ridotto, da questo punto di vista, ma per come la vedo io il “problema” passa decisamente in secondo piano, rispetto ai tanti punti a favore.

Insomma, una pellicola consigliata… e non solo ai fan di Guy Ritchie in fiduciosa attesa del nuovo “Snatch”.
Divertente, avvincente, onesto nella sua totale assenza di pretese.
Cinema d’intrattenimento allo stato puro, alta qualità.
Impossibile annoiarsi.

Aniello Troiano



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