Ops! Silvio è senza “scudo”

Creato il 01 luglio 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti

“Non si capisce perché Berlusconi e i ministri di questo governo debbano avere un trattamento diverso da quello del Presidente della Repubblica!”, ha tuonato Filippo Berselli, presidente della Commissione giustizia del Senato. Il “nodo”, che si trasformerà presto in “lodo”, è rappresentato dalla sospensione dei processi a chi occupa un’alta carica dello Stato. In poche parole, a tutt’oggi, solo il presidente Napolitano gode dello “scudo” della sospensione da eventuali processi anche per fatti (o reati) commessi prima dell’assunzione del mandato. Berselli si chiede: “Perché solo Napolitano? Il beneficio va esteso anche al Presidente del consiglio e ai suoi ministri” (sic!). Evidentemente ancora sotto stress, l’avvocato-onorevole Ghedini si era dimenticato, nella stesura del “lodo Alfano”, di Silvio&His Ministers, dimenticanza alla quale il ligio Berselli ha posto rimedio con un’aggiustatina al testo all’esame della commissione del Senato. A parte lo scandalo della decisione che, se dovesse diventare decreto chiarirebbe ancora una volta al popolo di distratti cronici quale siamo, il perché Berlusconi tenga tanto a restare in carica, ma resta lo sconcerto, e l’indignazione, per chi combatte i reati non perseguendoli ma cancellandoli, il che, insieme alla retroattività delle leggi, rappresenta un vero e proprio “mostro giuridico”. Ma di mostri, questo governo ne ha partoriti talmente tanti che agli occhi degli italiani uno di più o uno di meno non cambia il corso della storia. La volontà di Berselli che tende (democraticamente) a uniformare le cariche dello Stato almeno dal punto di vista della giustizia, ci ricorda tanto quella di un noto presidente di una squadra di calcio al quale, dopo una partita giocata sotto la neve, il magazziniere disse: “Presidente, al portiere servirebbe un paio di guanti nuovi” e il presidente: “E gli altri chi so’, figli di mignotta? O per tutti o per nessuno”. Amenità estive a parte, questo pomeriggio alle 17, a Piazza Navona e in tutta Italia, ci sarà la manifestazione dei giornalisti contro il ddl-bavaglio sulle intercettazioni. A condurla, con Ottavia Piccolo, sarà Tiziana Ferrario, vittima della “cura Minzolini”. Ovviamente, idealmente, ci saremo anche noi perché lo scendere in piazza, trasformato in "gita fuori porta" dal Tg1, non solo ha un senso ma è l’unico modo per far capire che, nonostante i “proclami brasiliani”, siamo ancora in vita.


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