Ora il testamento biologico si fa online!

Creato il 16 maggio 2012 da Ilarius

ROMA - Mentre in Germania la Conferenza episcopale tedesca (DBK) già dal 1999 ha firmato un documento intitolato Disposizioni sanitarie del paziente cristiano contenente le linee guida per redigere un testamento biologico compatibile con la fede cristiana, in Italia la nostra Conferenza Episcopale preme sull’attuale Governo affinché venga approvata la legge sul fine vita, contro ogni principio di autodeterminazione. Ed è proprio in questa ottica che parte l'iniziativa "Ora il testamento biologico si fa online" dell'Associazione Luca Coscioni, che da ormai dieci anni si batte in prima linea per la libertà di ricerca scientifica e per affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili.
L'iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni ha l'obiettivo di dare al cittadino la possibilità di far valere le sue volontà in materia di fine vita, una possibilità che in Italia a differenza del resto d'Europa viene ancora negata, non esistendo ancora una legge specifica sul testamento biologico.
Per redigere il proprio testamento biologico basterà andare su internet, compilare un formulario (clicca qui) nel quale indicare preventivamente le cure che si intendono ricevere e quelle alle quali si intende rinunciare, nell'eventualità che si perda la capacità di prendere decisioni autonome.
Il formulario è stato studiato ad hoc per evitare possibili ostacoli giudiziari, e per di più avrà anche valore legale in virtù del vuoto normativo. Infatti come precisa l'avvocato Filomena Gallo " Quanto compilato ha valore legale perché si rende nota una volontà del privato che riguarda il diritto costituzionale all’autodeterminazione. Tale atto diventa rafforzato e opponibile in sede giudiziaria con l’autentica”.
 Quindi una volta compilato, il documento firmato dalla persona interessata andrà autenticato da un notaio, per farlo l'associazione fornisce una serie di consigli e una lista di notai che partecipano all’iniziativa a tariffe scontate.
Tutto questo naturalmente si viene a creare lì dove in una nazione sviluppata come l'Italia, il dibattito sul rispetto dei diritti civili è ancora un tabù. Mi auguro che anche qui da noi al più presto si possano affrontare tali argomenti, in un dibattito serio e costruttivo, senza scatenare la solita guerra tra Laici e Cristiani fatta solo di slogan, ma priva d'opinioni e idee su cui discutere insieme.
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