Ora l’Unione relativista europea mette sullo stesso piano la satira sull’Islam e il terrorismo islamico

Creato il 08 ottobre 2012 da Iljester

Intendiamoci, dovendo esprimere una sincera opinione a freddo e ora che sono trascorse un po’ di settimane, non sono stati “opportuni” né l’ormai famoso film su Maometto (per quanto basato sulla sua biografia, in merito alla quale i musulmani dovrebbero seriamente interrogarsi), e tanto meno le successive vignette osé della rivista satirica “Charlie Hebdo”, dato che gli integralisti islamici avevano già scatenato bestialità per la pellicola. 

Conosciamo bene la “suscettibilità” di questi ultimi, che non vedono l’ora di un nostro passo falso, per attaccarci: perciò anche la libertà d’espressione dovrebbe essere guidata dal buon senso da parte di chi la conosce autenticamente; conosciamo bene anche le esigue, esplicite opposizioni ai fanatici da parte della maggioranza “moderata” dei musulmani (esigue, esplicite opposizioni anche per paura e per il mancato sostegno dell’Occidente).

È anche vero che è ovviamente sbagliato offendere i sentimenti religiosi altrui. Tuttavia, è altrettanto (o per lo stesso motivo?) semplicemente scandaloso che l’Unione europea voglia bandire il vilipendio delle religioni, non per sincero convincimento, evidentemente, bensì solo a seguito delle violenze islamiche contro la nostra libertà d’espressione. Infatti il 20 settembre, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e della Sicurezza Baronessa Catherine Ashton ha sottoscritto una dichiarazione congiunta a tale scopo assieme all’Organizzazione della Cooperazione Islamica, alla Lega Araba e all’Unione Africana. Non solo, nel testo si accredita (come spesso accade) la tesi del terrorismo come “reattivo” a film e vignette, e non aggressivo, mettendo sullo stesso piano il terrorismo islamico e la satira sull’islam: essi sono definiti nel documento pilatescamente “estremismi da entrambi i lati”. Come se un video e delle caricature fossero paragonabili alla perdita della vita umana (un esempio per tutti, l’Ambasciatore americano a Bengasi Chris Stevens).

La stessa cosa è stata fatta verbalmente persino dal nostro ministro degli Esteri Giulio Terzi, proprio nei giorni della dichiarazione “euro-araba” (o “euaraba”, ovviamente dal termine fallaciano Eurabia?!). Terzi ha anche ricordato che da noi, il vilipendio delle religioni è un reato.

Ebbene, se l’Unione europea ha davvero a cuore il dialogo, la pace, la convivenza con le persone perbene di religione musulmana, non è certo accondiscendendo al desiderio di coloro che Magdi Cristiano Allam chiama “taglialingua” (più subdoli e perciò più pericolosi dei “tagliagole”), che li favorirà; non li favorirà certo dicendo che l’islam è tutto “peace & love”. E un modo per favorire il dialogo, la pace, la convivenza con le persone di religione musulmana, sarebbe quello di smetterla di discutere della questione “video/vignette blasfemi” su Maometto. Perché non si può andare avanti in eterno a parlarne, a meno che non si voglia la resa dei conti finale con i musulmani (oltre che annoiare a morte).

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