Conosciamo bene la “suscettibilità” di questi ultimi, che non vedono l’ora di un nostro passo falso, per attaccarci: perciò anche la libertà d’espressione dovrebbe essere guidata dal buon senso da parte di chi la conosce autenticamente; conosciamo bene anche le esigue, esplicite opposizioni ai fanatici da parte della maggioranza “moderata” dei musulmani (esigue, esplicite opposizioni anche per paura e per il mancato sostegno dell’Occidente).
È anche vero che è ovviamente sbagliato offendere i sentimenti religiosi altrui. Tuttavia, è altrettanto (o per lo stesso motivo?) semplicemente scandaloso che l’Unione europea voglia bandire il vilipendio delle religioni, non per sincero convincimento, evidentemente, bensì solo a seguito delle violenze islamiche contro la nostra libertà d’espressione. Infatti il 20 settembre, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e della Sicurezza Baronessa Catherine Ashton ha sottoscritto una dichiarazione congiunta a tale scopo assieme all’Organizzazione della Cooperazione Islamica, alla Lega Araba e all’Unione Africana. Non solo, nel testo si accredita (come spesso accade) la tesi del terrorismo come “reattivo” a film e vignette, e non aggressivo, mettendo sullo stesso piano il terrorismo islamico e la satira sull’islam: essi sono definiti nel documento pilatescamente “estremismi da entrambi i lati”. Come se un video e delle caricature fossero paragonabili alla perdita della vita umana (un esempio per tutti, l’Ambasciatore americano a Bengasi Chris Stevens).
La stessa cosa è stata fatta verbalmente persino dal nostro ministro degli Esteri Giulio Terzi, proprio nei giorni della dichiarazione “euro-araba” (o “euaraba”, ovviamente dal termine fallaciano Eurabia?!). Terzi ha anche ricordato che da noi, il vilipendio delle religioni è un reato.
Ebbene, se l’Unione europea ha davvero a cuore il dialogo, la pace, la convivenza con le persone perbene di religione musulmana, non è certo accondiscendendo al desiderio di coloro che Magdi Cristiano Allam chiama “taglialingua” (più subdoli e perciò più pericolosi dei “tagliagole”), che li favorirà; non li favorirà certo dicendo che l’islam è tutto “peace & love”. E un modo per favorire il dialogo, la pace, la convivenza con le persone di religione musulmana, sarebbe quello di smetterla di discutere della questione “video/vignette blasfemi” su Maometto. Perché non si può andare avanti in eterno a parlarne, a meno che non si voglia la resa dei conti finale con i musulmani (oltre che annoiare a morte).
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