Ora possiamo smacchiare il giaguaro, partendo da Milano dalla Lombardia, con un centrosinistra unito.
Si ha ragione Gad Lerner nel suo intervento di oggi su La Repubblica: “è una felice rivincita della storia quella per cui Milano si riscopre oggi capitale del nuovo centrosinistra che si candida autorevolmente al governo del paese. Ieri in piazza Duomo è tornato a manifestarsi quel sommovimento profondo che due anni fa trascinò Giuliano Pisapia alla presa di Palazzo Marino. La grande manifestazione di ieri nella quale si passavano la parola il sindaco Pisapia e il moderato Tabacci, fino alla sinistra sociale di Vendola e all’uomo nuovo della riscossa civica, Umberto Ambrosoli, ha ceduto il testimone a un candidato presidente del Consiglio, Pierluigi Bersani, chiamato a interpretare l’energia di questo tragitto avviato dal basso.”.
Foto come queste sono importanti:
Assomigliano molto alle foto che avevamo già da tempo indicate come vincenti.
Quando dicevamo:
“E’ necessario aprire un confronto serrato con le domande che provengono dal basso, dai movimenti e dalle categorie tutte le analisi portano lì.
Noi dobbiamo Allearci ed essere il motore dell’alleanza.
Dobbiamo Allearci con il primo partito italiano quello dell’astensionismo aprendo la porta e raccogliendo ciò che viene dalla base dai cittadini.
Farlo, soprattutto nelle amministrative, nel contesto che le elezioni al nord hanno premiato senza alcun dubbio, nella cornice, non della foto di Vasto, non è questa la foto giusta.
Le foto giuste sono quelle che hanno vinto a Milano e adesso a Genova, La Spezia, Alessandria, Piacenza, Monza, Abbiategrasso, Sesto San Giovanni, Meda, Buccinasco, Garbagnate Milanese e Crema, Pieve Emanuele, Cernusco sul Naviglio al primo turno,
Le foto sono molto diverse, da una parte ci sono i tre segretari che si stringono la mano e fanno un accordo magari pochi mesi prima delle elezioni, dall’altra c’è una cornice di partiti che si sa aprire ai giovani, ai movimenti, alle associazioni, al volontariato, alle elitè economiche illuminate, al ceto medio, a gruppi ed esperienze del territorio.
Quelle giuste sono foto orizzontale non verticale in cui tutti gli elementi portano ad un coinvolgimento dei cittadini, certo in un campo ben definito della scena politica ma che sa ed è in grado di trainare molti altri pezzi della società, foto che sanno andare al di là delle alchimie politiche.
Ciò comporta essere sobri, umili, trasparenti, aperti, essere tra la gente, nelle manifestazioni, nei quartieri e ascoltare, ascoltare e spiegare”.
Bene lo abbiamo fatto, certo manca una settimana, ma siamo stati capaci di imboccare la via giusta e questo è già moltissimo.