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Nel frattempo parliamo di pesce dato che è venerdì. Sì, avete letto bene. Parlo delle tanto bistrattate orate di allevamento, di quelle tutte uguali, che pesano tutte sui 2 etti e mezzo/tre, considerate, a torto, pesci di pessima qualità.
Molti allevamenti sono ben curati e intrattenuti e i pesci che ne derivano non sono proprio questa grande schifezza, anche perchè poi vi sfido a trovare orate de ligne in pescheria, così i francesi definiscono i pesci pescati a lenza, non solo sono vere rarità in pescheria, ma costerebbero una vera fortuna.
All'isola d'Elba, una volta a stagione, capita che un pescatore sportivo ne arpioni una e di solito sono di peso ragguardevole, sui 3 kg, il che comporta problemi di cottura perchè occorre per forza ricorrere ai forni di un ristorante se non si vuole smembrare il pescato.
Queste invece si cuociono, due alla volta, in una normale pirofila senza sporcare quasi nulla, per 4 minuti circa al microonde. Sapore e consistenza garantiti! Una vera goduria. Non storcete il naso, la cottura a microonde rispetta il pesce meglio di quanto non si creda.
Oppure potreste cuocerle al sale, coperte sopra e sotto di sale grosso, ma occorre accendere il forno, scaldare l'ambiente magari già caldo per le temperature estive e l'ideale sarebbe che pesassero almeno il doppio.
Se non possedete un forno a microonde vi suggerisco di avvolgerle in un foglio doppio di cartaforno e alluminio e cuocerle al cartoccio dentro una padella piuttosto grande con acqua sul fondo e un coperchio per mantenere il vapore prodotto, ci vorranno più o meno 10 minuti ma il risultato sarà molto simile.
Quindi... ricetta super facile, super veloce, super saporita.
Pochissimi aromi, una fettina di limone, qualche gambo di prezzemolo, un goccio di olio e di vino, sale.
E' tutto.
Provate! è diventato il piatto del rientro cittadino per il consorte. Condita con un filo di ottimo olio è un piatto regale.
-ricetta-
orate da porzione
limone, prezzemolo
olio evo
vino bianco
sale, pepe
Pulisco le orate squamandole, qualora non lo avessero già fatto in peschiera, ed eviscerandole.
Elimino le pinne più grandi, nella pancia infilo una mezza fetta di limone.
Le adagio due alla volta in una pirofila unta, metto un pizzico di sale e un filo d'olio, qualche foglia e gambo di prezzemolo e un goccio di vino. Copro con la campana e metto nel microonde alla massima potenza cuocendo per 4 minuti e mezzo.
Lascio due minuti nel forno spento, prima di portarle in tavola elimino la pelle dal lato superiore e le condisco con ancora un filino d'olio, sale e pepe.
Ho accompagnato con una paglia di fili di zucchina fritti, ma solo perchè ne avevo due regalatemi da un amico orticoltore. Altrimenti un contorno a piacere, insalata, pomodori, o altra verdura a scelta.
Il consorte era così entusiasta che ha voluto stappare una bottiglia di Côte du Rhône che albergava da qualche giorno in frigorifero, regalataci da un amico sommelier. Château de Fonsalette, a base di Grenache, Clairette e Marsanne, di un'azienda di Chateauneuf du Pape, vendemmia 2004, très jolie robe, come direbbero loro, sentori di mandorla e frutta secca, morbido e avvolgente ma con la giusta acidità, perfettamente conservato, se non addirittura ancora giovane.
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