Caratteristiche della piante di orchidee
La pianta d'orchidea fa parte della famiglia botanica delle orchidacee, diffusa già dall'antichità in tutti i continenti, comprende un grande numero di specie. La maggiore presenza è nelle zone umide tropicali e subtropicali, dove sono originarie le specie epifite. Sono piante con radici aeree che crescono sugli alberi, e le varietà più diffuse sono la Phalaenopsis, Dendrobium, Cattleya e Vanda. Nell'area mediterranea ed europea crescono quelle con le radici terrestre, in Italia in particolare nelle zone costiere. Le varietà più diffuse sono la Cymbidium, Cypripedium e Paphilopedilum. Specie botanica " perenne," resistente a vari tipi di clima, mal si adatta alle condizioni di vita domestica. Richiede grande cura la pianta d'orchidea se vogliamo garantite le sue continue fioriture. La lunga durata del suo fiore, da uno a 2 mesi, è dovuta alla procreazione della specie, alle difficoltà della sua impollinazione, pertanto il fiore mantiene integra la sua bellezza per un lungo periodo per essere certi di essere fecondati. Oggi i vivaisti praticano la moltiplicazione delle piante per suddivisione del cespo, anche perché le specie ibride sono sterili.
Come avere cura dell'orchidea
Prendete da un vivaio una pianta fiorita in modo da poter scegliere quella che più vi piace. Chiedete le specifiche cure di cui ha bisogno. In particolare se è una specie che rifiorisce sullo stesso stelo, o dopo la fioritura, lo stelo secca e ne genera uno nuovo portatore di giovani boccioli, per regolarvi sulla potatura della pianta. Se rifiorisce sullo stesso stelo, conviene, solo a fioriture alterne, potarlo fino al secondo nodo. In genere la pianta appena comprata non va rinvasata perché predilige i vasi piccoli. Cambiate il contenitore dopo 18-24 mesi con uno più grande di circa 3 cm. L'orchidea ama un terreno soffice misto a composto di muschio, cortecce di alberi, argilla espansa. Si trovano in commercio con il nome di bark o torba di sfagno. La pianta va posizionata in zona luminosa ma lontana dai raggi diretti del sole, umida ma ben ventilata, a temperatura fra i 20-25 gradi. Le annaffiature non devono essere dirette, fate delle nebulizzazioni sulle foglie, evitando i fiori, e immergete a bagnomaria per 30 minuti la base della pianta. Sono fatali i ristagni d'acqua per il marciume delle radici, causa primaria della morte della pianta.
Malattie e parassiti delle orchidee
Come abbiamo visto le orchidee vivono prevalentemente sugli alberi, o in zone rocciose, diffuse in tutti i cinque continenti, pertanto nonostante l'aspetto delicato dei suoi fiori, sono delle piante geneticamente molto resistenti. Ma se coltivate in appartamento, lontano dal loro habitat, diventano piante delicate. Pertanto necessita di molta cura l'orchidea se vogliamo che mantenga le sue caratteristiche di pianta perenne dalle ripetute fioriture. Le principali malattie parassitarie sono costituite dagli attacchi di cocciniglie, afidi e ragnetti rossi. Tutti questi parassiti di solito si annidano nella pagina inferiore delle foglie e possono essere debellati con gli specifici insetticidi che si trovano in commercio, facendo molta attenzione ad usarli non in dose eccessive, meglio a basse dose e ripetute. Difficilmente da curare sono le infezioni virali, subdole perché si manifestano lentamente, con screziature e decolorazioni su foglie e fiori (questi durano molto meno),e portano nel corso di uno due anni ad un indebolimento progressivo della pianta fino alla morte.
Orchidea cura: Altri pericoli per le orchidee
Altre malattie delle orchidee derivano dalle non adeguate cure che dedichiamo alle piante che vivono nelle nostre case, come l'eccesso di acqua, sole, temperatura. Necessita di particolare cura l'orchidea nelle annaffiature, che se in eccesso provocano marciume nelle radici e comparsa di malattie fungine che si divulgano su tutta la pianta. Quando l'eccessiva umidità si associa a basse temperature, o a zone poco ventilate, possiamo notare sulle foglie delle macchioline nere, vuol dire che la pianta è stata attaccata dal fungo Bothritis, e se contornate da un alone giallo dal fungo Phtytophthora, i più diffusi fra le orchidee. Si cura l'orchidea colpita dai funghi con i prodotti anticrittogamici che si trovano in commercio, e ovviamente cambiando la frequenza delle annaffiature. Mentre per la carenza di acqua si essiccano subito i bulbi e le foglie, e si indebolisce repentinamente la pianta che farà fatica a rifiorire. L'esposizione diretta della pianta ai raggi solari comporta che le foglie diventano gialle e nei casi più gravi compaiono macchie simili a bruciature, se la luce è scarsa tutta la pianta si indebolisce e i bocci dei fiori cadono prima di aprirsi.