Il 22 marzo del 1312, con la Bolla “Vox in excelso”, papa Clemente V sanciva, secondo l’interpretazione corrente, la soppressione dell’Ordine, ma alcuni studiosi, in base all’analisi del testo, sostengono invece che esso sia da considerarsi semplicemente sospeso… non quiescente, come l’Ordine Supremo del Cristo o quello dello Speron d’Oro, che è cosa diversa.
A far sorgere il dubbio, confermando l’alone di mistero che ha sempre circonfuso l’Ordine, è soprattutto l’interpretazione di un passo del testo originale: “…Non per modum definitivae sententiae…”.
La traduzione sino ad oggi accettata dagli studiosi è: “…Non con sentenza giudiziaria…”. Traduzione che alcuni ritengono forzata, oltre che ambigua, e che, più semplicemente, dovrebbe suonare: “… Non con sentenza definitiva…”, giustificando così l’ipotesi che l’intenzione di Clemente V non fosse quella di sopprimere l’Ordine, ma semplicemente di sospenderlo.
Con la successiva Bolla “Ad providam”, del 2 maggio 1312, Papa Clemente trasferisce la gran parte dei beni dell’Ordine agli Ospedalieri (poi Cavalieri di Malta), è ciò sembrerebbe avvalorare la tesi corrente, ma alcuni anni or sono la studiosa Barbara Frale ha riportato alla luce un documento, conservato nell’Archivio Segreto Vaticano, dal quale risulterebbe evidente la volontà, da parte di Clemente V, di limitarsi a una semplice sospensione dell’Ordine.
Il documento è noto come “Pergamena di Chinon” e risale alla prima fase del processo intentato contro l’Ordine. Da esso si evince, senza ombra di dubbio, che il pontefice, pur ribadendo l’accusa di eresia rivolta ai Templari, fosse intenzionato a perdonarli, limitandosi a una profonda riforma dell’Ordine, cosa che, a causa delle pressioni e dei ricatti di Filippo il Bello, che minacciava un processo postumo a Bonifacio VIII, non riuscì a fare.
Comunque sia una cosa è certa: tutti i sedicenti ordini Templari o Neotemplari esistenti sono da considerarsi illegittimi.
Si tratta di una vera galassia, che comprende centinaia di associazioni sparse in ogni parte del mondo, solo in Italia sono decine. Si va dai gruppi di buontemponi e di borghesi esibizionisti in cerca di nobilitazione alla Mariannini, alle torbide conventicole esoteriche, arrivando, in un inquietante crescendo, alla confluenza in poco limpide logge massoniche o peggio ancora in associazioni in odore di attività illecite.
Sempre e comunque associazioni private senza alcun titolo ufficiale, poiché solo una restaurazione da parte del Sommo Pontefice potrebbe riportare l’Ordine del Tempio (quello storico e non quello che vive solo nella fantasia dei suoi epigoni) nel novero degli ordini equestri pontifici.
E’ molto grave che anche militari e membri del clero, compresi alcuni vescovi, partecipino alle attività di alcune di queste associazioni o ne siano addirittura membri, dando così la falsa impressione di un riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa.
Quello che accomuna la maggior parte di queste associazioni, in realtà, è solo lo sfruttamento economico dei creduloni. Ce n’è una che, per sessanta Euro, ti dà una bella pergamena con su scritto: “Pinco Pallino Cavaliere Templare”… poi tu ti compri mantello e spadone e te ne vai in giro a fare il pagliaccio.
Federico Bernardini
Immagini:
I – Originale della bolla “Vox in excelso”
II – “Pergamena di Chinon”