Si conclude con l’episodio “Rock ‘n’ Roll” (rimando al singolo del 1972 dei Led Zeppelin) la prima stagione di Orfani, numero che prepara il terreno per la imminente seconda di cui, abbiamo scoperto, sarà protagonista Ringo, l’Orfano che per primo si è ribellato ai piani della Dottoressa Juric. Proprio su di lui e sulla faida interna al team si concentra la trama ideata da Roberto Recchioni per chiudere la prima saga dei suoi guerrieri. La linea temporale che racconta il passato dei protagonisti raggiunge quella ambientata nel presente e ritroviamo così gli Orfani pronti a partire per l’attacco al pianeta alieno di cui siamo stati testimoni nel primo numero.
Lo scrittore porta in scena tutte le problematiche e le tensioni che hanno attraversato quello che all’inizio sembrava un gruppo compatto e affiatato, unito dalla tragedia comune. Tensioni che culminano nel violento scontro tra Pistolero e Boyscout, che rappresentano a tutti gli effetti le due correnti di pensiero della squadra di super soldati. Lo sceneggiatore sceglie di rendere orfano, ma questa volta per sua volontà, una seconda volta Ringo, che sacrifica la sua “nuova” famiglia per perseguire le proprie convinzioni. Attraverso una narrazione frenetica, senza tempi morti e che ha caratterizzato tutta la prima serie, veniamo a conoscenza del fato finale degli Orfani.
Una caratteristica tipica dello stile di Recchioni, che si adatta abbastanza bene all’anima volutamente action dell’opera, ma che, probabilmente, dovrebbe trovare con maggior frequenza uno svolgimento più lento e dilatato, in modo da permettere di instaurare il giusto feeling con i personaggi e le loro
motivazioni. Non a caso, il dialogo iniziale tra Juno e un meditabondo Ringo intento a trascrivere su di un diario una massima dello scrittore e politico francese Francois Renè Chateaubriand (“Le foreste precedono la civiltà. I deserti la seguono”) è uno dei momenti migliori dell’albo.Ai disegni, come a chiudere definitivamente un cerchio simbolico, ritorna il co-autore della serie Emiliano Mammucari. L’autore ha realizzato la prima parte (il passato) utilizzando le sole matite, ottenendo un risultato davvero straordinario. Il suo tratto elegante, preciso e pulito, coadiuvato dagli eccellenti e raffinati colori di Annalisa Leoni, ci regala sequenze davvero efficaci, come la “riunione” finale degli Orfani finalmente in pace con se stessi. Per il presente e per lo scontro Boyscout – Pistolero, il disegnatore ha invece deciso di chinare le sue matite, adottando uno stile più “grezzo” e più aggressivo. Una scelta forse effettuata per rimarcare il cambio di registro e per sottolineare la drammaticità dell’epilogo, ma che, in alcuni casi, penalizza la bontà del suo tratto.
Interessante notare come in questo numero sono state inserite alcune splash page totali senza la consueta cornice bianca tipica degli albi Bonelli, in puro stile comic-book. Tavole dal forte impatto visivo, poco utili dal punto di vista narrativo, e che risultano purtroppo penalizzate dal formato e dal tipo di carta utilizzata. La doppia pagina con l’astronave caduta su Londra, per esempio, non fornisce niente di più al lettore di quanto avrebbe fatto una vignetta che avesse occupato le prime due strisce di una pagina, lasciando libero uno spazio sottostante per continuare la narrazione in modo più idoneo. Probabilmente l’idea di dare una visione particolare all’immagine e far capire le dimensioni della nave, si perde in una sorta di “vuoto grafico” dovuto a una certa carenza di dettagli, che non gli consente di funzionare a dovere.
Il dodicesimo e ultimo numero di Orfani, conferma dunque la serie di Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari come una buona serie fanta-action, non esente da difetti e da una certa retorica di fondo, che, pur senza essere rivoluzionaria come prodotto in sé, ha comunque il merito di avere creato un nuovo tipo di prodotto bonelliano. Un’ultima annotazione: il retro dell’albo è occupato da una bella illustrazione di commiato di Massimo Carnevale, autore delle copertine della prima stagione(dalla prossima stagione gli subentrerà Mamuccari). L’illustrazione riporta a fondo pagina l’inizio di un verso del tormentato poeta italiano Dino Campana: “Pace non cerco. Guerra non sopporto”. Parole che racchiudono bene le incongruenze (volute) e le dinamiche della serie.
Abbiamo parlato di:
Orfani #12 – Rock ‘n’ Roll
Roberto Recchioni, Emiliano Mammucari
Sergio Bonelli Editore, 2014
98 pagine, brossurato, colore – € 4,50
ISBN: 9772283302003