Nel terzo episodio di Orfani i riflettori sono puntati su Ringo, l’Orfano Pistolero, il personaggio più presuntuoso e arrogante del team di super soldati iberici. Scopriamo così che Ringo era un giovane e promettente Torero, che si esibiva nella famosa Arena Plaza de Toros di Siviglia. Un ragazzo già addestrato al combattimento fin da piccolo, capace di tenere testa agli istruttori del campo militare di Dorsoduro. Atteggiamento che lo porta allo scontro frontale con il colonnello Nakamura e che ammorbidisce solo per proteggere la piccola Sam (la Mocciosa), con cui ha stabilito un ambiguo rapporto di amore/protezione già dal primo numero della serie. “Primo Sangue” è un numero in cui Roberto Recchioni fornisce numerosi input narrativi sia sui legami e il passato dei protagonisti, sia sul conflitto con la razza di alieni incolpati di avere devastato la Terra, confermando nello stesso tempo l’importanza e la centralità della nazione spagnola nella storia. Se nella linea temporale ambientata nel passato, oltre alla figura di Ringo, vengono approfondite le precoci doti di leader e diplomatiche di Jonas/Boyscout e il legame tra la professoressa Jsana Juric e il Colonello Takeshi Nakamura, nel presente seguiamo la battaglia aerea iniziata nello scorso numero. Battaglia che fa sorgere ancora maggiori dubbi sulla reale colpevolezza di questa razza aliena: come possono avere attaccato la Terra con una misteriosa e potente arma a lungo raggio, quando poi le loro flotte aeree si scagliano sulle forze terrestri in modo simile ai Kamikaze giapponesi?
Coincidenze? Difficile che lo siano. Lo scrittore sembra suggerire una sorta di legame, di empatia tra gli Orfani e gli alieni. Recchioni, con questo episodio, sembra avere finalmente preso controllo della sua creatura e si diverte a seminare innumerevoli nuovi indizi e cogliere alla sprovvista il lettore, minando le certezze fin qui concesse. I dialoghi non risultano ridondanti come a volte è capitato nel numero scorso, lasciando spazio allo sviluppo dei protagonisti e favorendo la lettura dell’albo, che si conferma coinvolgente e con un tempo medio di lettura più veloce degli altri mensili Bonelli. Con questo terzo numero comincia a farsi tangibile il fine lavoro di trama e sceneggiatura che Recchioni e Mammucari hanno studiato per questa serie. Un lavoro che probabilmente sarà apprezzato ancora meglio nelle future edizioni Absolute della Bao Publishing, che permetteranno di cogliere al meglio questo fitto mosaico narrativo.
Ai disegni troviamo il bravo Gigi Cavenago, autore di un’ottima prova, che mantiene a livelli di eccellenza e di continuità il comparto grafico della serie. Cavenago, così come Alessandro Bignamini, disegnatore del secondo numero, è un autore dallo stile per certi versi simile a quello di Emiliano Mammucari, bravo sia nell’impostazione e nella struttura della tavola che nello studio dei personaggi, cui il suo tratto pulito e dai neri minimi dona un’espressività notevole. Nota di plauso alla rappresentazione grafica delle paludi aliene e al coreografico scontro tra Pistolero e l’alieno/toro. Ai colori è il turno di Arianna Florean membro del collettivo Truckers di cui fanno parte anche Sara Pichelli ed Elena Casagrande. I suoi colori accesi e saturi donano una grande profondità ai disegni di Cavenago. Bella come il solito la copertina di Massimo Carnevale.
Abbiamo parlato di:
Orfani #3 – Primo Sangue
Roberto Recchioni, Gigi Cavenago
Sergio Bonelli Editore, Dicembre 2013
98 pagine, brossurato, colori – € 4,50
ISBN: 9772283302003
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