Hanno ampiamente dimostrato di non essere intelligenti e già solo per questo motivo non dovrebbero essere votati. Il principio che resta sano e imperituro è che chi governa deve essere migliore di chi è governato. Io vedo piccole donne e piccoli uomini che sgomitano per possedere un fazzoletto di potere, per il bene della Valle d’Aosta, dicono. Godono i nani del fatto che siamo pochi una realtà, quella dei numeri, che è alla base della nostra miseria culturale. Il culto dell’isola poi ha fatto il resto. Pochi e isolati cosa volete che si produca in termini di intelligenza? Queste elezioni sono i nodi che arrivano al pettine della più dichiarata stupidità. I partiti del centrosinistra che si spaccano per difendere gli interessi del loro nemico diviso in due. L’intelligenza politica avrebbe suggerito l’esatto opposto: mantenere l’unità per polverizzare l’egemonia dell’Union valdotaine. (Compito favorito dalla scissione). Questo errore macroscopico ci porta al peccato originale che si chiama Renouveau valdotaine. Mai avrebbe dovuto entrare in Alpe, troppo diverso culturalmente in quanto profondamente unionista. Se Alpe poteva godere di una identità chiara che rispondeva a un elettorato urbano di sinistra moderata e ambientalista, con l’ingresso degli unionisti dissidenti di Carlo Perrin, il tutto si è reso opaco. Uno stagno. Le conseguenze le scontiamo oggi.
Cinque anni fa Alpe si presentava in Comune dopo aver fatto le primarie e con due candidati propri, oggi è Dino Viérin che detta l’agenda. Sempre Dino Viérin è stato l’artefice del tentato Colpo di Regione, designando come unico responsabile dello sfacelo valddostano, il suo eterno antagonista: Augusto Rollandin. Credere nel capro espiatorio è stato un errore da principianti. Brindare alla caduta di piazza Deffeyes un errore da decerebrati. Il poblema non è Rollandin, non è solo lui, ma l’intero sistema di governo che l’Union ha messo in piedi e che gestisce da oltre trent’anni! Gli errori si pagano ed eccoci qui… con il centrosinistra diviso che sorregge amabilmente i due clan: il PD quello di Rollandin, Alpe-Renouveau, insieme a Sinistra-con-i-controcazzi, quello dei Viérin. Comunque vadano le cose a vincere è sempre il leone rossonero o d’oro che sia. E noi, di sinistra rimaniamo definitivamente orfani.