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Orfani - Piccoli Spaventati Guerrieri | Recensione

Creato il 16 ottobre 2013 da Xab @Xabaras89

Cover Orfani Bonelli numero 1

4 euro e 50 spesi bene. Alla peggio i collezionisti farlocchi tra vent'anni lo faranno valutare il quadruplo


Premessa velocissimissima: 
  • Roberto Recchioni , autore narrativo di Orfani, quest'estate è diventato il curatore di Dylan Dog ergo di sti tempi è un po' il Portatore dell'Anello dell'Editore Bonelli 
  • La serie è il primo Bonelli a pubblicare interamente a colori
  • Prima di chiedere in Edicola "Avete Orfani?" specificate "è mica uscito un nuovo fumetto bonelli che...". Fidatevi. Io vi ho avvisato. Se poi vi passano opuscoli strani di Famiglia Cristiana so cazzi vostri.
Ok, chiariti questi punti fondamentali vediamo brevemente insieme com'è questo debutto

Tecnicissimi Tecnicismi

Big Boss legge Orfani

Alura, prima di tutto: Orfani è una gioia per gli occhi.
Non vi sto a contar balle, i disegni di Emiliano Mammuccari (che spero non sia parente dell'odioso omuncolo televisivo) sono fantastici, ma sopratutto l'atmosfera creata dalla colorazione imperiosa  ad opera di Lorenzo De Felici e Annalisa Leoni ci fa sentire dentro un film/cartonedacinema estremamente coinvolgente
E già questo è qualcosa di fighissimo: roba che non credo di aver mai visto in un fumetto "da serialità" e che mi rimanda più che altro alle graphic novel più "impegnate", quelle che taluni ci si vergogna a chiamarle fumetti (perché poi, vallo a capire) 
Infine, anche per amor di credits, un ottimo lettering di Marina Sanfelice e bella la copertina di Massimo Carnevale (che, va detto, ha uno stile che di per se ti renderebbe bello pure un Angelino Alfano)
Ok, finito il primo pippone. 
Andiamo sul secondo, quello che probabilmente incuriosisce e fa titubare di più:

Piccoli Spaventati Picciotti

Big Boss legge Orfani #2

ma sta volta un casino proprio.

Partiamo subito con un'ovvietà che poi tanto ovvia non era: Orfani non sembra affatto un Bonelli.
Cioè, mo se me lo rileggo un po' di volte forse elementi stilistici "nostrani" te li trovo, chissà mai...ma a pelle proprio per niente. 
Sarà il concept, l'idea di fondo, saranno i toni, il pubblico a cui è rivolto...
Orfani mi è parso da subito molto americano. Però mi sono quasi altrettanto subito reso conto che è uno di quei fumetti che gli Americani non farebbero mai
Osservazione tipo: ma che minchia stai ricennu xab ?
Presto detto: il fatto è che le tematiche, i toni, certi bruschi mal di pancia che contemplano morte e violenza collegati ad un cast di bambini sono qualcosa che in America difficilmente ti fanno mandare in stampa, o così mi dicono le mie fonti e le mie sensaccioni

In Orfani ho sentito qualcosa che mi ha rimandato a The Walking Dead (il fumetto, la serie non l'ho vista) e, sopratutto, ad un certo tipo di fantascienza cinematografica che la faceva da padrone sopratutto negli anni '80-'90

Quindi ti ha fatto schifo? Oppure è la salvezza del fumetto italiano ?

Orfani è veramente molto bello, da scarso estimatore della fantascienza quale sono l'ho trovato comunque nelle mie corde perché spiccatamente pulp, sergioleonico, tarantiniano
L'ambientazione futuristico-catastrofica non è un polpettone indigesto messo li a caso, ma uno sfondo prima di tutto bellissimo da ammirare e, in secondo luogo, uno scenario in funzione di quella che si preannuncia una storia legata più alle psicologie (singole o collettive), forse contenente anche una certa carica allegorica (e che del resto negli anni '80-'90 era un elemento molto sentito nel certo tipo di cinema di cui sopra)
Orfani è senza ombra di dubbio una ventata d'aria fresca nel fumetto di massa, sia nella sua forma che nella sua espressività. 
Promosso a pieni voti, dunque, ma anche rimandato in attesa di giudizio della magistratura
per poterlo valutare appieno è infatti necessario leggerne ancora un bel po'
La partenza, se non altro, è stata delle migliori

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