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Orfani: Ringo - Città aperta

Creato il 18 dicembre 2014 da Flavio
Orfani: Ringo - Città apertaOrfani: Ringo  N° 3 
Città aperta
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni 
Disegni: Carlo Ambrosini 
Copertina: Emiliano Mammucari 
Colori: Giovanna Niro 
Periodicità: Mensile 
Uscita: 17/12/2014 
Seba, Rosa e Nuè, sotto l'ala protettrice di Ringo, sono a giunti a Roma. La salute di Nuè è sempre in bilico e necessita di medicine. Ringo e Seba si recano nelle zone centrali della Città Eterna per cercarli. Soli nell'appartamento trovato in un stabile abbandonato, Rosa e Nuè diventano vittime di briganti deformi. Sempre sulle loro teste si aggira lo spettro della Juric e dei Corvi in caccia continua.
Questa seri di Orfani sembra essere studiata da Recchioni più come un vero e proprio romanzo a fumetti che un albo mensile. Il taglio delle vignette, spesso meno e più grandi rispetto agli standard bonelliani, ed il loro tenore, molte sono di pura atmosfera, inculcano questa sensazione.
Il numero tre è un po' più d'attesa rispetto ai precedenti. L'autore si prende una pausa dalla narrazione dell'avventura e ci propone un episodio che indaga di più i sentimenti ed i rapporti tra i membri della compagnia che quelli con il mondo esterno.
Devo essere sincero, sui disegni. Sapevo che le tavole sarebbero state opera di una colonna storica della Bonelli: Carlo Ambrosini. Nel suo passato, l'autore, ha collaborazioni in serie come Dylan Dog e la paternità di Napoleone. Abituato a realizzare vicende che prevedono la comparsa di elementi onirici, qui si è trovato nel campo della pura realtà. In disfacimento per giunta. Ho temuto che il suo tratto molto graffiato non sarebbe stato adatto alle atmosfere della creatura di Recchioni. In parte avevo ragione. I tratti incisi non sono mancati, così come il tratteggiato nero per le ombre sui volti e sugli abiti. Per fortuna, in questo caso, le ricercatezze di Ambrosini sono state smorzate e rese più accettabili dal lavoro di colorazione di Giovanna Niro. Atmosfere sempre più malate grazie all'utilizzo di azzurri sporcati con il giallo e tendenti al verde putrido ed a tonalità arancio, rare, in sostituzione di rossi pieni. Non passa momento che questi toni non ricordino al lettore la situazione disperata che il mondo sta attraversando ed alla fatica che fa nel cercare di rialzarsi

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