E finalmente anche su questo blog approda l’argomento “coppetta mestruale”.
A dir la verità, la prima volta che ho sentito nominare questo strano aggeggino, sono stata assalita da una strana riluttanza, quasi una certa avversione.
Cos’è questa coppetta che tanto desta clamore fra il popolo femminile?
Quasi d’obbligo qualche informazione di carattere generale.
La coppetta mestruale altro non è che un “dispositivo” atto a raccogliere il flusso mestruale.
Pensando che sia una trovata dei nostri giorni, ci si sbaglia: la prima coppetta mestruale è stata infatti inventata negli anni ‘30 proprio da una donna.
L’utilizzo di questo dispositivo, presenta diversi vantaggi, sia di carattere ecologico che economico.
Uno di quelli più grandi sta proprio nel suo diverso impatto ambientale rispetto al tradizionale assorbente o tampone interno: la durata media di una coppetta è di 10 anni.
Simpatico questo schema trovato su Organicup.it:
Di conseguenza questo comporta ovviamente anche un notevole risparmio economico dovuto al non più necessario acquisto di assorbenti/tamponi.
Interessante anche la teoria secondo la quale l’utilizzo della coppetta sia anche più sano rispetto ai tradizionali dispositivi: essendo infatti adibita a raccogliere anziché assorbire, non crea irritazioni e secchezza e garantisce che l’equilibrio del ph naturale venga rispettato. In più, essendo composta solo da silicone medicale, è senza decoloranti, colla, profumo, cloro e lozioni varie ed eventuali.
Teoria che poi mi ha definitivamente convinta alla prova della mia prima coppetta mestruale, la Organicup.
Soffrendo saltuariamente di un problemino che affligge un numero sempre più ampio di donne denominato candida, all’inizio non ero molto propensa alla prova di un qualcosa che non fosse usa e getta.
Ragionandoci un po’ su, mi sono alla fine ricreduta. E’ sicuramente meno igienico l’utilizzo di un normale assorbente che, per quanto spesso cambiato, favorisce la creazione di un ambiente caldo umido ideale alla proliferazione di batteri/funghi.
All’inizio, la scelta della taglia mi ha creato qualche problemino.
Ne esistono infatti due: la A, per donne al di sotto dei 30 anni, che non hanno avuto parti naturali e la B, per le non facenti parti della prima categoria.
Ogni donna come sapete è fatta a modo proprio ed avendo paura di avere problemi con la taglia più grande, anche se ho avuto uno splendido e dolorosissimo parto naturale qualche anno fa, ho tentato di utilizzare la taglia A.
Scelta che poi si è rivelata errata.
La coppetta infatti, se acquistata di una taglia piccola, tende a salire troppo e non posizionarsi nella maniera corretta, rendendo difficile la rimozione.
Parlando del mio problema allo staff di Organicup, sono stata prontamente indirizzata alla taglia più grande che fin da subito è stata perfetta per me.
Innanzi tutto, la differenza tra l’una e l’altra è minima: solo 5 mm di larghezza e 4 mm di altezza. Ma quel tanto necessario ad adattarsi perfettamente.
Esistono diversi metodi per piegare la cup per l’inserimento. Nelle istruzioni è riportato il cosiddetto metodo a c (o ad u) ma io mi trovo bene anche con quello a tulipano:
Con la piegatura a tulipano, la coppetta diventerà più piccola e quindi sarà più facile inserirla.
Una volta posizionata, tenderà a salire e adattarsi alla propria anatomia.
Devo dire che, una volta trovata la mia taglia, non ho avvertito nessun fastidio nell’arco della giornata e ho potuto tranquillamente svolgere le mie attività quotidiane quasi dimenticandomene. Sono perfino andata al mare! Ed in questo caso è stata una vera e propria rivelazione: non più pantaloncini e paure varie!
La cup solitamente va svuotata due volte al giorno.
Ovviamente, ai primi utilizzi, essendo scettica di mio, ho provato a svuotarla diverse volte, ma il tutto si è rivelato non necessario.
Quello che ancora continua a non piacermi, è la rimozione.
Forse non ho trovato ancora il metodo giusto, ma il doverla “ripescare”, tirare verso il basso ecc. richiede che lo faccia necessariamente nella privacy e relax del mio bagno di casa.
E voi? Siete già esperte in materia? Avete intenzione di affidarvi a questo aggeggino?
Vi segnalo inoltre una serie di utilissimi e completi post di Manuki a tema che sono sicura apprezzerete, se non avete già avuto modo di leggerne qualcuno.
Un abbraccio a tutte.
Articolo originale di Ecobiopinioni. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.