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Organizzare un viaggio green

Creato il 21 luglio 2011 da Greenkika

185/365 in the morning light

Per organizzare un viaggio, un qualsiasi viaggio, bisogna considerare due aspetti: quello della novità e quello della consuetudine.
Quando si viaggia non si abbandona totalmente se stessi, le proprie abitudini, i valori. Ma neppure si resta uguali a prima di partire, se pensiamo che un viaggio è stimolo, scoperta, apprendimento. Che si viaggi in compagnia o soli, si impara a conoscere un po’ di più il sé e l’altro, così come si conoscono nuove culture, modi di pensare e di vivere e così via.
Perciò ecco che oggi sto organizzando un viaggetto con due amiche, e saremo quanto più ecologiche in primis, ma anche avremo modo di conoscerci meglio, di prenderci le misure l’un l’altra, oltre che di conoscere posti nuovi e, penso, bellissimi.
Pare che andremo sulle Cinque Terre, ma la destinazione non è importante, per ora.
Insieme, per una vacanza divertente ma rispettosa dell’ambiente, presteremo attenzione a:
- condividere
– mangiare locale
– usare trasporti poco inquinanti
– fare una valigia eco
– approfittare del couch surfing
– usare rimedi naturali per scottature e punture
– scegliere strutture locali o a basso impatto
– compensare le emissioni

Condividere: una di noi porterà con sé tutto ciò che può servire a tre donne. Bicarbonato per il deodorante, crema di cera d’api (ma capirò se non vorranno usarla), olio di mandorle per struccarsi, dentifricio biodinamico, saponetta e tutto il resto.
Se riduciamo il peso dei nostri bagagli, faremo meno fatica e useremo meno imballaggi, per dire, e produrremo meno rifiuti.

Mangiare locale: una vegana, una vegetariana e una carnivora vanno in vacanza insieme, cosa mangeranno? L’importante è che scelgano prodotti locali e a km0, possibilmente biologici e possibilmente vegetariani, anche se le località marittime hanno spesso nel menù il pesce, pensa un po’.
Poco importa, non mangiare il pesce non è un’offesa alla cultura del luogo, bensì un modo diverso di approcciarsi alle tradizioni. Ogni paese ha piatti vegetariani meravigliosi, e la dieta mediterranea è principalmente fatta di verdure e frutta, perciò ben venga il vegetarismo mediterraneo!

Usare trasporti poco inquinanti: per arrivare al primo paese useremo il treno, molto meno inquinante di un’auto, molto di più di un monopattino. Ma poi cammineremo un bel po’, trascurando i mezzi a motore e magari scegliendo una bicicletta di tanto in tanto.

Fare una valigia eco: oltre ai prodotti naturali per la cosmesi, scegliere abiti di cotone contro il caldo, possibilmente biologico, portarsi borraccia, tazza e tovagliolo per quando si cammina o si mangia, e poi che altro? Una sporta e dei sacchetti per spazzatura e spese, un barattolo per raccogliere i sassi e le conchiglie, occhi per osservare, narici per registrare profumi e ricordi, orecchie per ascoltare il mare.
Pensa: come ti comporti ogni giorno? Quali sono le cose che usi abitualmente? E cosa ti aspetti dal “nuovo e diverso”?

Couch surfing: ho un amico che ogni settimana mi scrive “Domani mi arrivano due dalla Cina, e dopodomani altri due dalla Nuova Zelanda ecc.“. Tramite il sito couchsurfing.com lui conosce sempre un sacco di persone nuove e le porta a vivere Milano da cittadino, con i suoi aperitivi, i musei e i parchi, le passeggiate e i posti curiosi. Così forse faremo anche noi, e potrete fare anche voi, per sperimentare com’è la vita vera del paese che visitate, e mutare da turisti a veri viaggiatori.

Rimedi naturali: contro le scottature la crema di aloe vera, contro le punture di zanzare la cera alla citronella, per il prurito l’olio essenziale di tea tree, contro gli svarioni una goccia di olio essenziale di arancio dolce in un fazzoletto da annusare. Zenzero da masticare per le energie e per dissetarsi, acqua delle fontane per bere, cera d’api ancora una volta per le labbra che si screpolano. Un cappellino e perché no? Una crema solare fatta in casa.

Turismo sostenibile: scegliere alberghetti o bed&breakfast situati in palazzi vecchi, campeggiare con rispetto, couchsurfare, sono tutte soluzioni che si adattano a flora e fauna locali e salvaguardano le architetture tradizionali.

Compensare le emissioni: pare che 500km di treno impattino un botto di kg di CO2 (vari siti forniscono cifre molto diverse, ma poi: come ve lo immaginate un chilo di ciodue?), e così esistono numerosi siti (di cui ancora non so molto e non so se fidarmi) che con una piccola quota compensano le tue emissioni riforestando la tal foresta di qua o di là dell’oceano. Ci terrei a conoscerne qualcuna di attendibile e soprattutto di vedere con i miei occhi le foreste riforestate e mantenute a regola d’arte.

Questo è quanto. Vi viene in mente altro?
Ah! Oltre a tutta questa eco-razionalità, state certi, non mancherò di portare la mia curiosità, la macchina fotografica, il taccuino, la voglia di sognare e di imparare, come ogni volta che prendo un treno e parto.


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