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Orgoglio e pregiudizio

Da Giorgiocaccamo
«Anche se l'Italia ha avuto una legislazione piuttosto liberale sull'omosessualità fin dal 1861, la Sicilia rimane una delle roccaforti dell'omofobia in Europa. Alcuni degli isolani esprimono attitudini omofobe che potrebbero appartenere più propriamente al Medioevo. Aperte dimostrazioni di affetto tra coppie dello stesso sesso incontrano la palese disapprovazione degli isolani intolleranti. Non fatevi fuorviare: gli uomini siciliani sono spesso molto affettuosi, si abbracciano e si baciano sulle guance per salutarsi. Questo è un comportamento da uomini etero, e un affetto del genere non ha implicazioni sessuali. Ci sono poche opportunità per i gay in Sicilia. Se siete omosessuali e volete andarci comunque, la scelta migliore è la più sofisticata Taormina, a seguire le orme di visitatori del passato come Tennessee Williams e il suo compagno storico, Frank Merlo. Se veramente volete una vacanza gay in Italia, la Sicilia non fa per voi»
Orgoglio e pregiudizio Qualcuno le ha scritte davvero queste cose. Nella sua quinta edizione dedicata alla Sicilia, la guida turistica statunitense Frommer's avverte i suoi lettori Lgbt (immagino che l'arretratezza medievale sicula sia da estendere anche a bisex e trans) di evitare l'Isola. Un inferno per la comunità gay. La guida è a cura di Conchita Vecchio, scrittrice e traduttrice italo-americana, anzi siculo-americana, nata a Brooklyn e ri-trapiantata a Palermo.
Io posso anche riconoscere che su certe cose la Sicilia sia arretrata, non lo metto in dubbio. E non posso escludere che molti siciliani siano omofobi. Ma l'idea di mettere la mia terra così all'indice pubblicamente proprio non la accetto. Per di più con parole approssimative e discutibili rivolte a un pubblico che già ha una concezione spesso limitata di tutto quel che c'è nel mondo circostante al di fuori dai confini a stelle e strisce. [Ecco, lo vedete, cari signori della Frommer's, qual è il rischio? Che a pregiudizi e stereotipi si risponda con la stessa moneta. E non è il dollaro, né l'euro, né tantomeno il vecchio e arretrato tarì della Sicilia arabo-normanna]
Da quando in qua, poi, l'Italia è un Paese avanzato in tema di legislazione pro-gay? Dal 1861? La semplificazione è chiara: l'Italia adottava il codice napoleonico che poi influenzò il codice civile unitario, e allora anche nella Penisola sarebbero arrivati gli influssi delle idee di Jean-Jacques Régis de Cambacérès, cui è attribuita erroneamente la decriminalizzazione dell'omosessualità. Ma, storia del diritto a parte, fa sorridere sentir parlare di "legislazione piuttosto liberale" in Italia su questi temi. Frommer's ci tiene in effetti a precisare che «questo non vuol dire che l'omosessualità sia vista con favore in un Paese cattolico». Comunque ribadiscono che «è accettata più al nord che al sud», e che nel meridione si distingue in negativo la Sicilia, anche se «Taormina è stata a lungo una mecca gay». La responsabilità di utilizzare il termine "mecca" se la prendano loro. E anche quella di aver scomodato Tennessee Williams.
Se non fosse offensivo quello che scrive la guida, ci sarebbe anche da sorridere. Non avrei mai pensato che salutarsi con il doppio bacio sulla guancia potesse fuorviare. Chiedo scusa a nome di decine di generazioni di siculi se abbiamo fatto credere ai dear American friends che dietro quel gesto d'affetto, educazione e calore potessero esserci implicazioni sessuali. In futuro cercheremo di essere più espliciti. Ormai che c'erano, comunque, avrebbero potuto citare anche i famigerati baci in bocca dei mafiosi.
Spero si capisca che le questioni sollevate dalla guida sono serissime, però trovo discutibili toni e modi. Così, anche io mi preoccupo per le donne. State attente a scippi e borseggi, «se viaggiate da sole nella maschilista Sicilia». Siamo indietro su molte cose, noi siciliani. Talmente indietro che, a leggere le illuminanti "dritte" anonime, l'oggettiva e innegabile arretratezza nell'accoglienza e nei servizi ai disabili, per esempio, è praticamente colpa dei nostri secoli di storia. Scrive ancora Frommer's: «Le stradine strette di pietra di città e villaggi siciliani, molti dei quali risalgono al Medioevo, non sono state costruite per persone che girano in carrozzella».
Ma va'? Anzi, you don't say!

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