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Orientamenti sulla pratica sportiva per gli atleti con sindrome di Down” a cura di FISDIR e COORDOWN

Creato il 21 marzo 2011 da Sport24h

Questa mattina la conferenza stampa di presentazione presso il Centro Servizi per il Volontariato del Lazio.
Si è svolta questa mattina a Roma, in occasione della Giornata Mondiale delle persone con sindrome di Down, la Conferenza Stampa di presentazione, in anteprima nazionale, del Vademecum realizzato in sinergia da FISDIR e CoorDown, in collaborazione con il CIP, relativo agli orientamenti sulla pratica sportiva per gli atleti con sindrome di Down.
“Essere differenti è normale, anche nello sport”: un titolo che non lascia repliche, per un progetto molto importante che punta chiaramente allo sviluppo della pratica sportiva tra le persone con sindrome di Down.
Alla conferenza hanno partecipato i vertici dello sport Paralimpico Italiano, con il Presidente del CIP e Vice Presidente CONI Luca Pancalli e il Presidente della FISDIR e Vice Presidente CIP Marco Borzacchini al tavolo dei relatori; vicini a loro Sergio Silvestre, il Coordinatore Nazionale CoorDown, Carlo Tiano nella doppia veste di Consigliere Federale FISDIR e Vice Coordinatore Nazionale CoorDown. Testimonial sportivo dell’evento e protagonista della giornata anche il plurimedagliato Campione del Mondo DSISO Paolo Alfredo Manauzzi.
A introdurre la presentazione il Presidente del CIP Luca Pancalli, il quale ha parlato dei ragazzi con sindrome di Down come di “un raggio di sole per il mondo paralimpico” per un Vademecum ampiamente caldeggiato proprio dal massimo esponente del Comitato Italiano Paralimpico sin dagli incontri preliminari che poi hanno portato alla realizzazione finale del progetto. “Essere differenti è normale – ha dichiarato Pancalli – ma l’uguaglianza e l’inclusione sociale partono proprio dallo sport, un elemento fondamentale anche e soprattutto per questi straordinari ragazzi che fanno parte della nostra grande famiglia paralimpica. Il pregiudizio sull’opportunità e sulla necessità della pratica per i ragazzi con sindrome di Down da parte delle famiglie è morto da lungo tempo, ma il processo non è ancora terminato; con questo vademecum speriamo di abbattere le ultime barriere, grazie anche all’importante lavoro di comunicazione svolto in questi anni che ha permesso al paralimpismo di entrare nelle case italiane. Siamo all’alba di una nuova era che condurrà anche gli atleti con sindrome di Down ad essere reintegrati nei Giochi Paralimpici a partire da Londra 2012.
Marco Borzacchini, Presidente FISDIR, ha esordito nel suo intervento parlando “di un progetto importante e necessario, portato avanti in sinergia con il CoorDown con il quale è bastato un incontro di pochi minuti per capirci sulle intenzioni e sugli obiettivi di uno strumento che servirà alle famiglie delle persone con sindrome di Down per far avvicinare i loro figli alla pratica sportiva, intesa come strumento per garantire la crescita della persona e una totale integrazione dei nostri ragazzi all’interno di una società in cui lavorano, studiano e fanno sport”.
“Essere riusciti a realizzare il Vademecum in un’occasione speciale come la Giornata Mondiale delle persone con sindrome di Down – ha sottolineato il Coordinatore Nazionale CoorDown Sergio Silvestre – è un ulteriore motivo d’orgoglio. La collaborazione tra CoorDown e FISDIR è importante perché rappresenta un altro passo concreto verso una sempre maggiore integrazione per le persone con sindrome di Down. Lo sport è un aspetto fondamentale, tanto quanto la scuola e il lavoro, nel raggiungimento di una piena autonomia. In questa occasione ci siamo concentrati principalmente sulle discipline individuali ma l’obiettivo è allargarci sempre più anche agli sport di squadra. Nel corso di tutto il 2011 continueremo a dedicare le nostre risorse al tema dello sport”.
I lavori si sono chiusi in bellezza, con l’intervento di Paolo Alfredo Manauzzi il quale ha dato testimonianza della sua esperienza da sportivo di alto livello FISDIR: “Mi alleno quattro giorni a settimana, due ore al giorno, e tutto questo da quando ho otto anni. Il momento più bello che ho vissuto nella mia carriera? La medaglia d’oro che ho vinto ai mondiali di Taipei”. Con le idee chiare e dritto all’obiettivo, come quando Paolo vola sull’acqua. (com stampa)


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