L’aggravarsi della crisi e la demolizione dello stato sociale dimostrano la necessita di rappresentare in Parlamento le istanze politiche antiliberiste e pacifiste. Tale necessità è valida per il popolo italiano e ancor di più lo è per il popolo sardo, che subisce in maniera devastante gli effetti della crisi e vede la sua terra soggetta ad attacchi speculativi di vario tipo. Solo nella provincia di Oristano vediamo la speculazione economica delle serre fotovoltaiche di Narbolia, l’imposizione di nuove servitù militari con i radar di Capo San Marco e Tresnuraghes e l’attacco dell’industria con i progetti di trivellazioni ad Arborea e sul Montiferru.
Le politiche neoliberiste degli ultimi anni hanno creato sempre più povertà e precarietà, aumentando il divario fra ricchi e poveri e aumentando il numero di questi ultimi. Mario Monti e le forze che l’hanno sostenuto continueranno a proporre politiche di questo tipo, seguendo pedissequamente i dettami della BCE e della speculazione finanziaria internazionale. La nostra proposta politica è quella di chiamare a raccolta lavoratori e lavoratrici, studenti, precari, pensionati, disoccupati per creare una forte alternativa al neoliberismo e trovare la via d’uscita più giusta e più equa dalla crisi.
Nota firmata comitato Cambiare si può – Oristano