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Orlando: destra e sinistra

Creato il 10 maggio 2012 da Casarrubea
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Leoluca-Orlando

Un motivo in più per votare Orlando. A destra perchè il nostro Leoluca ha tutti gli organi interni girati a destra. A sinistra perchè il suo cuore batte a sinistra, anche se ha organiche difficoltà a dirlo. Ecco come Orlando racconta un pezzo del suo problema.

«A volte il cuore riserva delle sorprese: il mio è forte, ha un buon ritmo, ma è sistemato al contrario. Già, ogni volta che dico in una tribuna politica che il mio cuore batte a sinistra mi trovo un po’ a disagio. Perché, fuor di metafora, batte a destra. E non è solo quello, sono interamente stampato al contrario: anche fegato, cistifellea, stomaco, milza e polmoni sono invertiti. Per questo porto sempre al collo una placchetta che, oltre al gruppo sanguigno, indica la mia peculiarità: situs viscerum inversus. 

Fin da bambino questa condizione ha destato grande stupore nei medici che mi hanno visitato. Ero un caso clinico, una sorta di fenomeno da manuale. Un’altra particolarità che mi accompagna, legata all’anomala posizione degli organi, è la sindrome di Kartagener: le ciglia vibratili della mucosa respiratoria sono alterate. Vuol dire che, più o meno ogni 15 anni, ho una polmonite. La prima me la sono beccata appena nato. Mio padre e mia madre erano disperati: avevano già perso il loro primo figlio maschio, stroncato subito dopo il parto a causa proprio di una polmonite.

Mi hanno salvato per i capelli, grazie alla diffusione, su larga scala, della penicillina. L’apprensione dei miei genitori è cresciuta quando hanno scoperto il mio cuore al contrario, circa a un anno di età: mi hanno fatto girare l’Europa per le visite da illustri luminari.

Per i miei sarei rimasto a lungo “Luchetto malato”, anche se giocavo a calcio, nuotavo e nessuno mi teneva a bada. La mia mamma, a tavola, insisteva sempre perché finissi le pietanze, anche quello che lasciavano i miei fratelli. Tanto che ancora oggi non riesco a smettere di mangiare prima che il piatto sia vuoto. Sono cresciuto confrontandomi con l’idea della morte, come se da un momento all’ altro la situazione dovesse precipitare. Non avevo paura allora e non ne ho oggi. Piuttosto temo il dolore e sono contrario all’accanimento terapeutico. La seconda polmonite della mia vita, in vacanza premio a Londra finita la maturità classica, è la più indimenticabile.

Me la sono presa dopo aver conosciuto quella bellissima ragazza siciliana che sarebbe diventata mia moglie. Fui ricoverato in ospedale il giorno dopo la sua partenza, e mi piace pensare che le ciglia vibratili dei miei polmoni fossero andate in tilt per amore. Lei non si è mai preoccupata della mia salute, dei miei organi al contrario. Piuttosto ha temuto per la mia vita.


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