Per ora cerchiamo di vedere la cosa dal punto di vista del piccolo risparmiatore, dopo parleremo degli speculatori. Per spiegare cosa sta succedendo, devo fare una premessa: di quale oro stiamo parlando? Perchè quando si dice oro si possono intendere due cose: l’oro cartaceo e l’oro fisico. Nel primo caso, il risparmiatore non compera un oggetto, ma solo un pezzo di carta (o una comunicazione on line) in cui un determinato fondo o banca certifica che il signor Pio Bue ha acquistato X grammi di oro.
Ma, in realtà, il signor Pio Bue ha comperato dell’oro, ma un titolo obbligazionario alla quotazione del giorno dell’acquisto. Dunque, quando poi rivenderà per le stesse strade della finanza il suo titolo, lo farà alla quotazione del momento della vendita e, considerato che oggi l’oro è già ad una quotazione altissima, calmata la tempesta, scenderà a livelli più normali, vale a dire assai inferiori a quelli del momento dell’acquisto.
Da questo punto di vista, il signor Bue l’oro avrebbe dovuto acquistarlo tre anni fa e venderlo ora guadagnandoci (come collocare il ricavato è un altro paio di maniche e qui non ne parliamo). Adesso acquistare oro è una sicura perdita in prospettiva. Ma, ci si obietterà, il Bue in realtà non vuole guadagnarci ed, anzi sa che ci perderà qualcosa, però sta investendo in oro perchè, per quanto l’oro possa calare, resta pur sempre un bene prezioso, quindi, una parte del suo peculio la salva, anche se crolla tutto il sistema finanziario.
E invece no, perchè lui non ha oro ma un pezzo di carta o una mail e basta. E l’oro? Quello è affondato con la banca, esattamente come i soldi dei depositi. Bruciato, svanito. Ma il Bue è furbo ed ha acquistato oro fisico, proprio dei lingotti: in Svizzera, appena varcato il confine, ci sono delle macchinette che distribuiscono lingotti come pacchetti di sigarette, ma, ovviamente, al prezzo competente. E qui stiamo al sicuro: l’oro c’è. Potrà diminuire di valore ma qualcosa varrà sempre. E invece no: quando il signor Bue cercherà di realizzare il suo capitale si accorgerà di non avere un mercato di sbocco. A chi lo vende? Né banche, né oreficerie, fondi o industrie lo accetteranno, perchè i canali attraverso cui essi acquistano oro sono ben altri e non certo al minuto dal primo che passa. Al massimo si può andare da una agenzia “compro oro” e che glielo pagherà a prezzi di ricettazione o poco più. Considerato il prevedibile calo della quotazione dell’oro e il prezzo di realizzo, alla fine, da un lingotto ci esce un pranzo al ristorante, ma a condizione che non sia un ristorante troppo caro. In più, in epoche difficili, potrebbe accadere un’altra cosa sgradevole: che il governo dichiari illegale il possesso privato di oro e lo confischi o lo si debba svendere a prezzi stracciati. I precedenti storici non mancano. Dunque, per il piccolo risparmiatore, l’acquisto di oro è la cosa più cretina che si possa fare. Ora, vediamola dal punto di vista dell’operatore finanziario: ovviamente a lui interessa acquistare sino a quando il prezzo di un bene è in salita e vendere un minuto prima che inizi a calare. Dunque, considerato che uno dei segnali classici, che l’oro ha toccato la sua massima quotazione possibile, è quando supera il prezzo del platino (e questo è già successo il 18 agosto), è chiaro che il punto alto è stato toccato e, infatti, il 24 agosto è già precipitato a 1.770 dollari l’oncia. Considerata la tempesta in atto, è possibile che possa esserci un nuovo rally, ma è ragionevole che fra non molto assisteremo allo sgonfiamento della bolla, soprattutto se i paesi produttori (Sud Africa, Brasile, Russia) dovessero immettere più oro sul mercato per approfittare del momento favorevole e compensare le prevedibili flessioni su petrolio ed altre materie prime. Per cui è ragionevole pensare che i grandi investitori si stiano preparando a buttare sul mercato un bel pò di oro da vendere ai gonzi, contribuendo così ad accelerare la sua caduta.Ovviamente, nessun grande investitore si libererà di tutto l’oro in suo possesso: una certa quantità sarà conservata nel proprio asset. Ma la bolla finirà. Poco male, quando il ricavato va a formare un’altra bolla (immobiliare, delle commodity, nell’azionario, nei titoli di stato, nel valutario) che durerà quel che deve durare per poi alimentare un’altra bolla ancora. La finanza è proprio questo: cambiare in continuazione denaro in una certa forma con denaro in un’altra forma, per guadagnarci al cambio. I guai seri vengono quando le bolle si sgonfiano tutte insieme, per cui le borse crollano come castelli di carte. E questo succede in particolare quando:
a – ci sia troppo denaro in attesa di remunerazione, magari perchè qualcuno ha pompato troppa liquidità o c’è stata una eccessiva accumulazione b - quando ci sia troppa volatilità per cui gli investitori si spaventano e cercano occasioni-rifugio, anche a rendimento molto basso per fuggire dal rischio c – ci sia una crisi dell’economia reale che registra una crescita troppo anemica. Cosa vi ricordano queste tre condizioni? Link articolo: http://www.aldogiannuli.it/2011/09/la-nuova-bolla-oro/————————
Bolla NO
di Rischio Calcolato
Con il prezzo dell’oro intorno ai 1.900$ l’oncia, sono sempre di più le persone che pensano che si sia entrati in una fase di bolla speculativa sul metallo. Da un certo punto di vista, se andiamo a vedere la salita che il prezzo dell’Oro ha fatto da inizio secolo, e se guardiamo all’impennata di questi ultimi mesi, andare “fuori strada” diventa veramente molto facile. Sia chiaro, queste righe sono nient’altro che il mio umile pensiero, e per quanto io possa credere al 100% in ciò che sto per scrivere, sono cosciente del fatto che per tante persone questa sarà una cosa “da fantascienza” o comunque un’ipotesi diciamo “alquanto bizzarra”. Tuttavia una cosa è certa. Se sono anni che il metallo continua a fare massimi su massimi rispetto a qualsiasi valuta che esiste al mondo, se il dollaro dal momento della sua nascita ha quasi azzerato il suo valore e se gli “stati sviluppati” hanno “sviluppato” talmente di quei debiti che ne sono pieni fino al collo senza avere piu’ idea di come fare per uscirne fuori… credo che sia molto saggio che anche la persona meno informata a livello economico, cominci ad approfondire cosa stia succedendo al nostro sistema economico. Sono convinto del fatto che con le giuste basi di conoscenza tutte queste persone aprirebbero molte possibilità al fatto che l’Oro sale da 10 anni perché il mondo, gli agenti economici, stanno tornando a prezzarlo come MONETA! Quante volte avremo letto che l’oro sale perché mette al riparo gli investitori da una eventuale forte inflazione, o quante volte avremo sentito che il prezzo dell’Oro sale perché è un bene rifugio. Certo, tutte cose vere, tuttavia non credo queste siano le motivazioni principali alla base del rialzo che abbiamo visto in questi 10 anni. E tutto questo si mostrerà nel pieno splendore quando i livelli di prezzo che conosciamo oggi diventeranno pura polvere, bruciati da rialzi fulminei che andranno a decretare la fine delle valute attuali. Quel che cerco di passarti in questo scritto, è di non pensare che il sistema economico nel quale vivi oggi sia sempre stato lo stesso nell’intera storia del mondo. Mediamente (e storicamente), ogni 40 anni, il mondo ha sentito il bisogno di “rifondare” il suo sistema economico. Ha sentito il bisogno di azzerare tutti i debiti e di ripartire con una nuova “moneta”. Il mondo funziona a cicli. Tutto nasce e tutto muore. Ecco perché su Deshgold.com ci siamo specializzati sull’analisi, la scoperta e la ricerca dei Cicli naturali. Per questo credo che sia sempre più vicino il giorno in cui il mondo si ripulirà dai numerosi debiti accumulati in questi ultimi 40 anni, per poi ripartire con una nuova moneta e con un nuovo Ciclo Naturale. Un ciclo importante sta per terminare. Fino a quel momento l’oro continuerà ad aumentare di prezzo, mostrando a tutti di non essere “solo” un metallo prezioso. L’oro dimostrerà di essere molto di più. L’Oro è MONETA.Link articolo:
http://www.rischiocalcolato.it/2011/09/loro-non-e-una-bolla-loro-e-moneta.html
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Cinque Motivi per cui Non Può Verificarsi una Bolla dell’Oro
da Milano Finanza
1 - L’incremento del 16,5% non è paragonabile per entità e rapidità a quello che in passato ha interessato il Nasdaq (nel 2000) e il petrolio (nel 2008).
Infatti i picchi erano stati rispettivamente del 500% e del 340%.
2 - Il rapporto del 22,4 dell’ oro/petrolio è sopra la media storica del 15,5 ma non è la prima volta. Anche se il rapporto è sopra la media non significa necessariamente che l’oro sia sopravvalutato oppure che il greggio sia sottovalutato. Al momento sia il balzo dell’oro che la discesa del greggio sono giustificati dai fondamentali.
3 - La domanda si mantiene elevata. Dalla Cina e dall’India proviene la maggior richiesta del metallo con il 55% legata alla gioielleria per la prima e 52% con lingotti e monete per la seconda. Inoltre le banche centrali dei paesi sviluppati e dei paesi emergenti, considerandolo una preziosa riserva di valore, continuano ad un cospicuo accumulo.
4 - Il massimo degli anni ’80 è ancora lontano. Il record di 1900 dollari raggiunto il 23 agosto, rappresenta un livello del 15% inferiore a quello che, in termini reali, è considerato il picco di tutti i tempi (825,50 dollari l’oncia) che corrisponderebbero a circa 2300 dollari dei giorni nostri.
5 - L’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza. Mentre una volta non veniva considerato un asset alternativo alle azioni o alle obbligazioni, perchè non remunerativo, oggi gli investitori istituzionali e privati utilizzano molto lo strumento oro anche attraverso prodotti come gli Etf.
Negli utlimi tre anni l’oro giallo è raddoppiato rendendo più di euro, dollaro e sterlina che hanno perso oltre il 10%.
Link Milano Finanza
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