«Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”… Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra»
dal vangelo secondo Matteo
Solo un Vangelo ne parla, e non per molto, eppure i Magi sono immediatamente entrati nella leggenda.. Non so su quali basi siano stati attribuiti loro il titolo di re, i nomi ( Gaspare, Baldassarre e Melchiorre) né da dove salti fuori il re Mago nero, o quando furono dotati di cammelli, ma sono diverse le cose che mi incuriosiscono di questa storia.
Che fine hanno fatto questi doni? gli scrigni se li sono riportati via i Magi o Maria li ha sempre gelosamente custoditi? Oro in che forma, monete, gioielli, foglietti, gomitoli …? E che cosa è la mirra? Di tutti questi quesiti ho risolto solo l’ultimo, facile.
Su gli altri chiederò a Giacobbo o forse ci scriverò un libro.
Per ora mi limiterò a mettere anche unpodichimica in quegli scrigni.
ORO
La maschera di Tutankhamon, 1300 a.C., è uno dei tanti esempi di come l’oro, fin dal’antichità, sia stato simbolo di potere. E’ stato uno dei primi metalli a essere conosciuto, probabilmente lo si usava fin dal 5000a.C.
Come mai? Non è un metallo raro? A causa della scarsa reattività nei confronti di ossigeno e zolfo e a formare minerali, l’ oro è uno dei pochi elementi che si può trovare allo statonativo, ovvero puro. Hanno questa proprietà anche argento, platino e, elemento
Pepita di 21x 9 cm del peso di 1270 g
fondamentale per la nascita della metallurgia, il rame. Le pepite d’oro, anche se probabilmente più frequenti di quanto non lo siano oggi, erano più piccole e più rare di quelle di rame e le caratteristiche del metallo lo rendevano decisamente inadatto alla realizzazione di manufatti quali armi e utensili. ma la sua duttilità e malleabilità unite al fascino di quel colore giallo splendente, che non perdeva mai la sua lucentezza, lo resero insuperabile per gioielli e oggetti di lusso destinati ai potenti della Terra.
Il suo colore ha fatto dell’oro “il metallo del sole” per gli alchimisti e senza dubbio è una delle qualità che lo rendono così affascinante . Ma qual è la ragione di quel giallo? Per scoprirla, bisogna indagare sulla sua struttura atomica.
Au Z=79 significa che ha l’oro ha 79 protoni nel nucleo e 79 elettroni, che sono posti in regioni di spazio chiamate orbitali. Gli orbitali possono avere diverse energie, descritte da un numero e diverse forme, descritte da una lettera. Il colore dei metalli può essere spiegato con le transizioni di elettroni verso orbitali ad energia più alta in seguito all’ assorbimento di radiazioni di particolari lunghezze d’onda.
Nel caso dell’oro la configurazione elettronica è
Au= [Xe]4f145d106s1
gli orbitali interessati sono il 6s e il 5d e (semplificando davvero molto) la differenza d’energia fra questi due orbitali equivale alla radiazione blu. Quindi durante la transizione gli elettroni assorbono la luce blu- violetta e riflettono la luce giallo rossa che i nostri occhi percepiscono come giallo oro.
Il colore è giallo in campioni puri, ma può essere modificato variando le proporzioni dei metalli con il quali l’oro forma leghe. L’oro bianco è costituito dal 90% di oro e 10% di nickel; con argento e rame si possono ottenere numerose colorazioni, dal giallo al bianco, rosso e verde pallido.
L’oro verde è composto al 75% d’oro, al 12,5% d’argento ed al 12,5% di rame.
L’oro giallo è composto al 75% d’oro, al 12-7% d’argento e al 13-18% da rame.
L’oro rosa è normalmente composto dal 75% d’oro, al 6,5-5% d’argento ed al 18,5-20% da rame.
L’oro rosso è composto al 75% d’oro, al 4,5% d’argento ed al 20,5% di rame.[20]
L’oro blu è una lega di oro e di ferro. Un trattamento termico ossida gli atomi di ferro sulla superficie dell’oro, e gli dona la colorazione azzurra.
L’oro bianco da gioielleria è composto al 75% da oro, ed al 25% da nichel, argento o palladio.
L’oro in gioielleria è quasi sempre usato in lega e come unità di misura del contenuto in Au si usa il carato. Perché?
L’uso del carato come unità di misura per la composizione delle leghe preziose prende l’origine dall’usanza dei mercanti mediorientali di utilizzare i semi di carruba come pesi elementari. Ogni baccello di carruba contiene 24 semi, quindi un carato corrisponde ad 1/24 del peso totale della lega. Da qui la denominazione ’24 carati’ per indicare l’oro puro.
Quindi oro a 22 carati giallo scuro indica una lega
Au 917- Ag 32 –Cu 51
Mentre per oro a 18 carati giallo chiaro si intende
Au 750- Ag 160- Cu 90
Tabella carati/ purezza dell’oro.
Elettro ben cristallizzato (Au-31.47 wt % Ag) su quarzo da Verespatak (ora Rosia Montana), Transylvania, Romania. 2.8 x 3.4 cm.
Esistono anche leghe d’oro naturali. L’oro, infatti, si trova nei giacimenti in forma metallica, spesso associato ad un 20-30 % in peso di Ag: questa lega naturale a base di Au e Ag (5-40%) si chiama elettro e fu largamente usata nell’antichità.
L’elettro veniva infatti usato nell’antico Egitto per le guaine delle dita delle mummie reali, oltre che per ricoprire mura e porte dei templi.
- Le prime monete mai coniate erano in elettro, prodotte in Lidia nel VII e VI sec. a.C. (American Numismatic Society)
- Osiride risorto, Ventiseiesima Dinastia, 664-525 a.C.; figura in pietra con copricapo in elettro e oro (The Egyptian Museum, Cairo).
Indiani Tairona, tre rane in lega d’oro Tumbaga, Cultura Tairona (1000-1300 d.C.) Colombia, Sud America
Quando molto puro , caratteristiche dell’ oro sono malleabilità e duttilità che consentono rispettivamente di ridurre questo metallo in fogli dello spessore di pochi micron (con 1 g di Au si può fare una lamina di 1 m2 dello spessore di 5.10-2 μm) o di ricavarne fili lunghissimi ( come quello che Federico II promise ai bolognesi in cambio della libertà per il figlio re Enzo : un filo che avrebbe circondato l’intera città di Bologna).
Queste caratteristiche sono legate alla struttura cristallina dell’oro: cubica a facce centrate (cfc) . Oltre al reticolo cfc , caratteristiche dei metalli sono altre due strutture ( modi di disporsi degli atomi nel reticolo cristallino) : cubico a corpo centrato ccc ed esagonale compatta es. I metalli con la struttura cfc sono i più duttili e malleabili.
reticoli cristallini dei metalli
Contrariamente a quel che si pensa, l’oro è largamente diffuso nella crosta terrestre, che ne contiene in media 0,005 g/t, ma quasi sempre è disperso in quantità tanto piccole da non renderne possibile una conveniente estrazione: ciò vale anche per l’acqua di mare, che ne contiene 1g ogni 2000 m3.
Un’ ultima curiosità,: l’oro si utilizza anche in cucina, soprattutto abbinato al cioccolato!
INCENSO
acido-boswellico
Usato nei riti religiosi fin dall’antichità, è’ una resina di colore giallo pallido che si ottiene da un albero del genere Boswellia. Il 30% di questa resina è formata dall’ acido β- boswellico
C30 H48 O3. La gran parte di ques’acido volatilizza quando l’incenso viene bruciato. L’aroma però è dovuto alla presenza di altre molecole quali ottanolo e ottil acetato.
MIRRA
Ed ecco la misteriosa mirra, usata dagli egizi per imbalsamare i defunti. Secondo il vangelo di Giovanni mirra e aloe vennero usati per la sepoltura di Gesù e a questo doveva alludere il dono dei Magi.
Anche la mirra è una resina profumata, di colore rosso, ricavata da alberi della specie Commiphora. Il profumo è dovuto alla presenza di molecole della famiglia dei furanosesquiterpeni che compongono il 19% dell’olio essenziale contenuto nella resina .
Forse avrei dovuto parlarvi del carbone, quello che la Befana ha portato o avrebbe dovuto portare, in questa notte senza stelle, a molti di noi!
Per rimediare a questa mancanza vi mando qui dove, se volete, potrete trovare la
video-ricetta per produrre carbone dolce … per il prossimo anno.