Ortoressia, ossessione per la dieta sana - Fotolia Fotolia
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Seguire una sana e corretta alimentazione è il modo più efficace per stare in forma e prevenire malattie anche importanti come il cancro. Essere continuamente alla ricerca del regime alimentare impeccabile è, invece, un comportamento poco salutare. Si chiama ortoressia, l’ossessione della dieta sana.
Accanto alla classica dieta mediterranea, negli ultimi anni si sono diffusi numerosi regimi alimentari che prevedono l’esclusione di alcuni cibi ritenuti dannosi per la salute. Le più seguite sono la dieta vegetariana, vegana, crudista.
Chi osserva un regime alimentare diverso lo fa sia per motivi etici – il rispetto verso gli animali e l’ambiente – sia per ragioni salutari, nella convinzione che mangiare tutto tranne la carne, i suoi derivati o il cibo cotto sia l’elisir di lunga vita sana.
È indubbio che il consumo regolare di carne rossa espone al rischio di cancro, ed è noto a tutti che mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno sia un toccasana per tutto l’organismo. Date queste premesse, l’impegno di ciascuno dovrebbe essere mantenere un sano equilibrio alimentare per dare davvero al corpo tutto ciò di cui ha bisogno, equilibrio che manca nell’ortoressia.
Ortoressia: disturbo alimentare o mentale?
Il primo a parlare di ortoressia è stato nel 1997 il medico americano Steven Bratman il quale, in modo più preciso, ha dato evidenza all’ortoressia nervosa, un’espressione che immediatamente colleghiamo all’anoressia e alla bulimia.
L’ortoressia nervosa ha punti in comune con anoressia e bulimia, disturbi alimentari complessi e sempre attuali: l’ossessione per il cibo, il controllo degli alimenti, la colpevolizzazione per aver ceduto a una trasgressione.
Al contrario di bulimia e anoressia, l’ortoressia non è annoverata tra i disturbi mentali dell’elenco stilato dall’American Psychiatric Association perché, a detta di alcuni specialisti, l’ossessione della dieta sana scaturisce dal raggiungimento della perfezione, della purezza alimentare e non dal controllo serrato del proprio peso corporeo.
Una spiegazione che sottolinea una differenza importante ma non abbastanza netta da separare la sfera alimentare da quella psichica. Lo stesso Bratman ha dichiarato come “a volte l’ortoressia ha tratti in comune con i disturbi ossessivo-compulsivi e con l’anoressia, senza mai diventare troppo simile a queste due patologie”.
La scelta di un particolare regime alimentare influenza la vita sociale se il cibo diventa una mania di controllo che sostituisce un appagamento personale e da condividere. In tal senso, l’adesione intransigente a una dieta può diventare ragione di inadeguatezza sociale perché motivo di rifiuto di una situazione conviviale: cucinare a casa, per esempio, garantisce un controllo assente fuori casa o tra persone che non osservano la stessa dieta.
Educazione alimentare e consapevolezza
Qual è la dieta migliore? Non esiste una sola risposta a questa domanda, ci sono alimenti più sani di altri e ognuno deve mangiare seguendo i propri gusti e soprattutto le proprie necessità dovute a sport, lavoro e altre esigenze.
Per sapere qual è il regime alimentare più adatto al proprio fisico e stile di vita c’è bisogno di conoscere il cibo, l’apporto che dà al corpo e imparare a mangiare per vivere bene, in equilibrio con se stessi e gli altri. Un obiettivo che si raggiunge con l’educazione alimentare sempre più necessaria nelle scuole per combattere l’obesità infantile e tra gli adulti che hanno ceduto agli eccessi della tavola e a una dieta disordinata.
L’alimentazione è il motore della vita e della salute, un tema così importante e delicato da essere al centro dell’EXPO 2015.
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