Gli architetti di Apple hanno lavorato infatti per migliorare l’impronta di memoria del sistema operativo e soprattutto l’efficienza energetica. Importando qualche trucco imparato nello spremere al massimo le batterie dei dispositivi iOS, Apple ha introdotto in Mavericks dei nuovi accorgimenti sia a livello di multi-tasking che di sfruttamento della CPU.
Timer Coalescing ad esempio è una funzionalità che accorpa il più possibile le piccole operazioni di basso livello che avvengono in background in modo tale da inviarle in blocchi alla CPU aumentando il tempo di idle del processore creando tanti micro momenti di pausa andando così a risparmiare batteria. Secondo Apple questa funzionalità permette di ridurre anche del 72% il periodo di attività della CPU. App Nap è invece un nuovo meccanismo che “addormenta” completamente i programmi in background quando questi sono completamente nascosti da altre finestre, le finestre sono chiuse (in OS X non basta chiudere una finestra per uscire da un programma), o non stanno compiendo alcuna attività. Secondo Apple anche questa funzionalità concorre a ridurre i consumi energetici con una diminuzione del carico sulla CPU fino al 23%.
Per quanto riguarda le prestazioni altra novità è la compressione della memoria, che essenzialmente permette di ridurre l’occupazione di memoria RAM dei dati che non stanno venendo utilizzati anche del 50%, aumentando lo spazio disponibile per le applicazioni attive e velocizzando il sistema. Il sistema di compressione è trasparente all’untente, sfrutta l’architettura multi core del processore e riduce gli accessi al disco, migliorando anche in questo caso le prestazioni della batteria. Il sistema dovrebbe consentire una reattività del sistema operativo 1.4 volte superiore a Montain Lion in condizioni di carico.
Tra le novità maggiori Apple si è focalizzata su il nuovo finder, il nuovo Safari, una più completa gestione della modalità multi-schermo e un più versatile notification center. Il finder offre ora una visualizzazione a schede e la modalità a tutto schermo, mentre i documenti possono ora essere taggati con etichette in modo da velocizzare le operazioni di ricerca con spotlight. Nel caso di configurazione multi-schermo ora ogni monitor funziona indipendentemente dall’altro, con la propria dock, la propria barra dei menù e le proprie applicazioni a tutto schermo. La modalità multischermo è estesa anche ai display connessi tramite Apple TV con AirPlay (prima funzionava solo in mirroring), funzione questa che può essere davvero comoda ad esempio con applicazioni come Keynote per visualizzare una presentazione senza fili su un monitor e continuare a lavorare sullo schermo principale.
Rinnovato anche il browser Safari con una nuova veste grafica ancora più pulita e minimale, una nuova sidebar che offre anche lo stream di link condivisi dai propri contatti Twitter e LinkedIn e una funzione tipo App Nap anche per le schede di navigazione non attive. Il nuovo Safari utilizza anche un nuovo motore Javascript che secondo Apple naturalmente sarebbe superiore a tutta la concorrenza. Vedremo se sarà davvero così, ma intanto Apple promette una riduzione dell’impatto sulla memoria.
Tra le altre novità si segnalano l’arrivo di iBooks, Mappe e un calendario completamente ridisegnato (si torna a uno stile simile a quello di Snow Leopard dopo quello in falsa pelle introdotto con Lion). Sul versante iCloud è stato invece introdotto un nuovo portachiavi centralizzato che consente di sincornizzare non sono username e password tra diversi dispositivi, ma anche carte di credito. I dati vengono salvati in iCloud con protezione AES a 256 bit.