Magazine Cinema
Chi mi segue saprà perfettamente che ancora non ho detto la mia sulla questione Oscar.
Chi mi conosce meglio saprà anche benissimo quanto io sia interessato all'argomento.
Chi è perspicace, allora, avrebbe dovuto intuire che prima o poi mi sarei fatto sentire al riguardo.
Sta di fatto che il mio è un ritardo giustificato, ovviamente.
Prima di parlare e di dire qualsiasi cosa era opportuno conoscere meglio la situazione, e io, fino a qualche settimana fa, ancora non avevo visto alcuni tra i più importanti titoli presenti nella lista dei migliori nove di quest'anno. Motivo che mi ha costretto ad attendere fino ad oggi per esprimere ogni genere di parere.
Adesso, "Molto Forte e Incredibilmente Vicino" a parte, posso dire finalmente di aver visionato tutto il necessario e quindi di essere pronto a dire la mia tramite un discorso prettamente inutile ma estremamente sentito. (!)
Ebbene, senza che io ricordi ai più distratti il quadro della situazione posso dire immediatamente che mai come quest'anno sembra che l'Academy abbia voluto compiere una sopravvalutazione sui film selezionati. Tra "i migliori" infatti sono presenti pellicole che molto probabilmente in un epoca storica differente o in una stagione cinematografica migliore sarebbero stati probabilmente ignorati.
Per il miglior film esiste un divario insormontabile che divide un titolo come "The Tree of Life" dal resto dei suoi rivali e teoricamente non dovrebbe nemmeno esserci partita su chi meriterebbe di vincere e chi no, però, ed è un però molto grosso, da ciò che si è percepito e intravisto nelle recenti altre manifestazioni, ultimamente i giochi vedono come grande favorito di quest'anno "The Artist". Questo è un titolo che attualmente sta vivendo un momento di grandissimo entusiasmo generale, simile a quello che vide trionfare "The Millionaire" qualche anno fa e che poi nel corso del tempo, unico vero giudice, è finito per evaporare nell’aria. Ora, non possiamo sapere se a “The Artist” toccherà lo stesso, identico destino ma potremmo prevedere però che le possibilità di riuscire a riscattare dalle sue 10 nomination almeno 3 dei premi più importanti (Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore) siano davvero molto alte. Se così dovesse andare allora, lo “Hugo Cabret” di Martin Scorsese, favorito sulla carta con 11 nomination, diventerebbe di conseguenza ed erroneamente il grande sconfitto dell'anno, dovendosi accontentare di fare incetta solamente di (meritati) premi "tecnici" rinunciando a quelli nelle categorie più ambite.
La gara dei migliori interpreti sembra invece essere molto più aperta e interessante: se l’attore protagonista Jean Dujardin deve ingaggiare un duello alla pari con George Clooney, rimanendo comunque attento ai possibili sgambetti di Brad Pitt (mai così bravo come in “L’Arte di Vincere”) e del mostro Gary Oldman ("La Talpa"), l’attore non protagonista dovrebbe essere senza molti dubbi il Christopher Plummer di “Beginners”. Per le donne, l’attrice protagonista sarà probabilmente Viola Davis ("The Help"), minacciata qualche gradino più in basso da Michelle Williams ("My Week with Marilyn") e dall’eterna Meryl Streep ("The Iron Lady"), la non protagonista invece deve essere e sarà, senza benché minimo dubbio, l’immensa Octavia Spencer di “The Help”.
La migliore regia come dicevo la meriterebbe Terrence Malick ("The Tree of Life") ma sarà guerra aperta col Michel Hazanavicius di “The Artist” mentre per Alexander Payne (“Paradiso Amaro”) la vedo dura. La migliore sceneggiatura originale sarebbe bello andasse a Woody Allen (“Midnight in Paris”) ma l’ombra “The Artist” incombe anche in questo frangente, per quella non originale invece è scontro paro tra “Le Idi di Marzo”, “L’Arte di Vincere”, “La Talpa” e “Paradiso Amaro”, se vincesse “Hugo Cabret” sarebbe un delitto poiché la sceneggiatura è proprio uno dei suoi punti più deboli. Il miglior film d’animazione sarà “Rango” di Verbinski mentre per il miglior film straniero pare sia favorito l’iraniano: “Una Separazione”.
Da segnalare le pesanti assenze di David Fincher tra i migliori registi e di Ryan Gosling e Michael Fassbender tra i migliori attori, comprensibile invece l’esclusione del “J. Edgar“ di Eastwood da tutto. Discutibili infine le nomination mancate per “Super 8”, "Shame"e "Drive" insieme a quella di "Tintin" tra i film d’animazione.
Bene, mi sembra che ci siamo. Per sapere come andranno veramente le cose dovremo aspettare il 26 febbraio prossimo, per adesso accontentiamoci di fare pronostici e bellissime, irrefrenabili chiacchierate.
Ah, io comunque tifo per lui...
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