Magazine Cinema
Buon lunedì a tutti! Stanotte è stata una delle più importanti per gli amanti del Cinema perché, come sapranno anche i sassi, sono stati assegnati i premi Oscar. Ammetto (ma per certi versi me lo aspettavo) che la premiazione in generale è stata un mezzo diludendo almeno per me, visto che The Wolf of Wall Street è stato snobbato in TUTTE le categorie, mortacci loro… tuttavia è bene cominciare il post con un minimo di orgoglio italiano, visto che l’Oscar come miglior Film Straniero è andato a La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Domani sera mi metterò comoda sul divano assieme alla mamma e mi preparerò a bestemmiare in turco per le infinite interruzioni pubblicitarie.. ma almeno, finalmente, avrò occasione di guardarlo ed esprimere un giudizio in merito. Nel frattempo, sulla fiducia, complimenti a Sorrentino (che pure poteva evitarsi i ringraziamenti a Maradona, possibile che dobbiamo farci SEMPRE riconoscere all'estero???) e a Tony Servillo!
Passiamo ora ai premi più attesi. Senza troppe sorprese, 12 anni schiavo e la storia vera del povero Solomon Northup (che ha vinto, oltre all’Oscar come Miglior Pellicola, anche quello per la miglior Sceneggiatura Non Originale) sbaragliano la concorrenza confermando la prevedibilità dell’Academy che, lungi dal premiare pellicole “scomode” come il mio favorito The Wolf of Wall Street, ha preferito assegnare gli Oscar a qualcosa di più patriotticamente impegnato. Pazienza, il film è bello e sono contenta lo stesso, ma mi duole assai per Martin Scorsese, che si è visto anche soffiare il premio per la miglior regia, finito nelle mani di Alfonso Cuarón. Il regista messicano, d’altronde, è riuscito nella non facile impresa di trasformare le sale cinematografiche di mezzo mondo in squarci di claustrofobico spazio profondo e ha conquistato l’Academy: nonostante la trama un po’ insulsa, Gravity è stato il film più premiato di questa edizione (ha vinto anche nelle categorie Miglior Fotografia, Miglior Montaggio, Miglior Colonna Sonora Originale, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro e Migliori Effetti Speciali). Chapeau ma, ribadisco, il mio cuore rimane fedele a Scorsese.
Altrettanto scontato lo scorno Di Capriano. Il povero Leo si è visto spernacchiare per l’ennesima volta e nientemeno che dal suo impronunciabile co-protagonista Matthew McConaughey. L’ex bellone di Hollywood si è devastato il fisico e ha giustamente portato a casa l’Oscar come miglior Attore Protagonista per la sua intensa performance in Dallas Buyers Club, quindi complimentoni anche a lui!
A trionfare nella categoria Miglior Attrice Protagonista è Cate Blanchett. Effettivamente, la sua presenza è l’unico elemento fuori dal comune dell’altrimenti ordinario Blue Jasmine e sono molto contenta che la statuetta sia andata alla bellissima attrice australiana.
Ad affiancare McConaughey nella vittoria post Dallas Buyers Club si aggiunge il bellissimo Jared Leto che conquista la statuetta come miglior Attore Non Protagonista, altro premio indiscutibilmente meritato nonostante la presenza di altri bravissimi sgnoccoloni in gara: il travestito Rayon è un personaggio difficilissimo da interpretare, a rischio macchietta, ma il giovane attore si è profuso in un’interpretazione delicata e molto credibile. Bravo!! E bravi anche parrucchieri ed esperti del make up che, sempre per Dallas Buyers Club, hanno vinto l’Oscar.
Felicissima anche per la (fino ad ora) sconosciuta Lupita Nyong’o, che ha vinto l’Oscar come miglior Attrice Non Protagonista per 12 anni schiavo. Vederla duettare con un mostro sacro come Michael Fassbender e tenergli testa, per quel che riguarda la bravura, in una delle scene più crude e tese degli ultimi anni è stata sicuramente una sorpresa. Le auguro una bella carriera anche se, al momento, non mi pare che l’attrice messicana abbia delle pellicole in uscita.
Passiamo adesso ai premi "minori" che minori non sono. Nonostante non l’abbia ancora visto, sono molto contenta che Spike Jonze abbia vinto il premio per la miglior sceneggiatura originale con il suo Her che, indubbiamente, dev’essere un bel delirio. Altrettanto felice, ovviamente, per la vittoria dello splendido Frozen – Il regno di ghiaccio come miglior Film d’Animazione e della canzone Let it Go, punta di diamante della bellissima colonna sonora di questo gioiellino firmato Disney. Fa quasi pena, invece, il riconoscimento “postumo” a Il grande Gatsby, che conquista due meritatissimi Oscar tecnici, Miglior Scenografia e Migliori Costumi. Troppo poco, troppo tardi mi sa. Per quest’anno è tutto, ragazzi… ci si risente nel 2015! ENJOY e... coraggio, Leo!!
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