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Ospedale di Città di Castello: niente acqua, caffè o the per i pazienti… tutti al bar

Creato il 05 novembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

L’approvazione della riforma sanitaria regionale prevede un piano di riordino e razionalizzazione dei servizi del sistema sanitario – dichiara il Segretario Generale Regionale UGL Gaudiosi Enzo - chiedendo sacrifici agli operatori della sanità. Le parti interessate saranno in particolare Medici Tecnici e infermieri, nonché naturalmente gli utenti. Rimangono fuori da tagli e redistribuzione di fondi, riduzioni di stipendi, premi e rimborsi gli amministratori regionali, provinciali e aziendali. L’UGL auspica che il necessario risparmio dettato dai tempi non influisca sulla qualità dei servizi erogati e non si traduca nella solita penalizzazione di utenti e personale sanitario. L’utilizzo di un meccanismo di controllo diventa necessario per la salvaguardia di efficienza e soddisfazione degli utenti.

Rimane infatti da chiarire come l’auspicata razionalizzazione degli oneri per l’approvvigionamento di beni e servizi si traduca nella pratica, e quanto peserà nella scelta la governance Medica. Il Segretario Generale Regionale dell’UGL Enzo Gaudiosi sostiene che il personale sanitario uscirà ulteriormente penalizzato da questa riforma, che prevede già il blocco di turn-over e stipendi. Ai carichi di lavoro già onerosi -  continua Gaudiosi – si aggiungerà l’accorpamento dei punti nascite e vaccinali, nonché il necessario spostamento da un presidio a un altro di un pool itinerante di professionisti, specialmente per quanto riguarda i reparti di oncologia, ortopedia, otorino, oculistica e pediatria, con conseguente ed ulteriore dispendio di energie. Il personale esistente, oltre all’attività altamente specialistica sarà dunque vessato dalla necessità degli spostamenti. Mentre nei palazzi si discute di tagli, riorganizzazione di fondi e quant’altro, i lavoratori e gli utenti non riscontrano nella pratica l’efficienza che dovrebbe essere garantita dal servizio sanitario pubblico. I tagli imposti dalla spending review sulla spesa pubblica comportano oneri sia per le aziende sanitarie che per i pazienti. Emblematico è quanto succede nell’ospedale di Città di Castello. Da lunedì scorso ai degenti non verrà più fornita acqua minerale ne il thè o il caffè pomeridiano, ai quali bisognerà provvedere da soli rifornendosi al bar dell’ospedale o usufruendo dell’acqua dei rubinetti.

 



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