Riceviamo e pubblichiamo
Nel 1966 – 68 mastodontico lavoro fu fatto tra censimenti,
progetti, programmazioni per fa passare l’Ospedale di Spoleto da zonale a provinciale. Anni ‘ 70, ‘ 80 e ‘ 90 ricerca smuovendo mari e monti per ottenere freschi finanziamenti e quindi costruire nuovi padiglioni, acquisire nuovi e moderni macchinari con contestuale ed
oculata ricerca per acquisire personale sanitario non di gradimento, ma con grandi esperienze notevoli curricula e solo con concorsi per ottenere sempre migliori reparti di eccellenza come Oto. – Ped. – Lab An – Ch. – Med. – Anest. – Anatomia Patologica – Angiologia – Ostetricia – Cardiologia etc ed anche una equipe amministrativa fattiva talvolta inventiva. Tutto ciò produsse una grande espansione
con molte assunzioni e conseguente ottimo sostegno economico per Spoleto. Senza citare il buon nome che il San Matteo si era faticosamente costruito nel tempo, acquisendo un bacino di utenza ben oltre il proprio perimetro cittadino provinciale e in non pochi casi anche regionale. Mezzo secolo di duro e capace lavoro con riconosciute professionalità e richieste addirittura in certi ambiti
come capi scuola di attuali Sanitari. Ed ora, come una violenta scure, tutto viene falciato, portato via, non sostituito in pochissimo tempo. Le ancora non molte insistenti professionalità (addirittura con riconoscimento nazionale) vengono messe da parte o fatte morire per eutanasia. Questo non certamente nell’interesse degli utenti ma allora nell’interesse di chi? Certo, un Ospedale
senza UTIC (Unità Terapia Intensiva) funziona bene !? Tanto ci sono le Ambulanze, la tempestività d’intervento salvano le vite umane.
Invece !!!
Un pesce fatto diventare grande, non per suo naturale merito, mangia l’altro. Ma poi? Tanto che vuoi fare? Così è la vita ! I tempi cambiano. Chi comanda ha sempre ragione ?!
Uno Spoletino verace e non un Caporale Politico ….