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Osservatori Osce rapiti. “Li scambieremo con i nostri prigionieri”

Creato il 27 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Osservatori Osce rapiti. “Li scambieremo con i nostri prigionieri” apr 27, 2014    Scritto da Michele Carlotti    Attualità, Rivoluzione ucraina 0

Osservatori Osce rapiti. “Li scambieremo con i nostri prigionieri”

Nella giornata di ieri, gli osservatori Osce sosno stari rapiti da separatisti filorussi dell’ Ucraina dell’est, che li accusano di essere “spie della Nato” e chiedono il rilascio di loro compagni “prigionieri” in cambio della loro liberazione.

“Ieri abbiamo arrestato delle spie della Nato”, ha detto uno dei leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin, cambiando quindi la versione esposta ieri che li voleva spie di Kiev. Davanti alla sede dei servizi segreti di Sloviansk, sempre riferendosi agli osservatori rapiti ieri nell’est, Pushilin ha annunciato che “La gente dell’Osce non sarà liberata. Sarà scambiata con i nostri prigionieri”.

Il G7 intanto assicura che si muoverà rapidamente per imporre ulteriori sanzioni mirate sulla Russia, che potrebbero entrare in vigore già a partire dalla prossima settimana. In una nota, i Sette Grandi si dicono preoccupati e ribadiscono la loro condanna per il ”tentativo illegale” di Mosca di annettere la Crimea e Sebastopoli: azioni, quelle russe, che costeranno a Mosca. Nuove sanzioni – secondo quanto dichiarato da un responsabile americano – potrebbero arrivare gia’ lunedì e si andranno ad aggiungere a quelle gia’ in vigore, aumentando di fatto i gia’ ”significativi costi per l’economia russa”. Costi e tensioni che hanno spinto Standard & Poor’s ha tagliare il rating della Russia, sceso a un gradino sopra il livello spazzatura, e la banca centrale del paese ad aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale al 7,5% in seguito ai rischi di inflazione legati alla caduta del rublo, sceso del 10% rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno. Il G7 si dice ”profondamente preoccupato per i continui sforzi dei separatisti appoggiati dalla Russia di destabilizzare l’est dell’Ucraina”.

Lodando le misure prese dal governo di Kiev per rispettare gli impegni presi a Ginevra, il G7 critica la Russia che ”non ha assunto alcun passo concreto a sostegno di Gonevra”: Mosca – si legge nella nota del G7 – non ha pubblicamente appoggiato l’accordo, ne’ ha condannato le azioni dei separatisti. La Russia non ha fatto altro che continuare a far montare la tensione con la sua retorica e con minacce di manovre militari ai confini dell’Ucraina. ”Siamo d’accordo sul fatto di muoverci rapidamente per imporre ulteriori sanzioni”, che saranno mirate e aumenteranno i costi per la Russia delle sue azioni. Costi che sono gia’ ”significativi”. ”Mentre continuiamo a preparare sanzioni piu’ ampie e coordinate, mettiamo in evidenza che la porta resta aperta per una soluzione diplomatica, sulla base dell’accordo di Ginevra. Chiediamo alla russia di unirsi a noi nell’impegno su questa strada”.

La linea di condotta da tenere non è però unanime, come rileva il New York Times.

Il quotidiano sottolinea come esista un diverso atteggiamento tra Usa e Paesi Ue: le aziende europee, in particolare, di fronte alle decisioni dei leader politici del G7, che tentano di aumentare la pressione per spingere Mosca a interrompere le sue azioni destabilizzanti in Ucraina, “cercano di minimizzare” l’impatto delle sanzioni sulla Russia. Il giornale americano analizza che le imprese e le banche del Vecchio Continente sono molto più esposte nei confronti dell’economia russa rispetto alle loro controparti statunitensi: basti pensare che gli scambi commerciali tra l’Unione europea e la Russia nel 2012 ammontavano a quasi 370 miliardi di dollari, mentre quelli degli Stati Uniti, lo scorso anno si attestavano sui 26 miliardi.”Le aziende europee” scrive il Times “hanno pertanto svolto un’energica azione di lobbyper sbarrare la strada o almeno diluire le sanzioni, rendendo difficile ai leader politici americani ed europei mettere insieme un pacchetto di misure sufficientemente efficaci per contrastare le azioni russe in Ucraina”

Da parte russa, Andrei Kelin, inviato della Russia presso l’Osce, rassicura che Mosca “Come membro dell’Osce, farà tutti i passi possibili” per la liberazione degli osservatori rapiti ieri a Sloviansk dai secessionisti filorussi aggiungendo che “Noi riteniamo che debbano essere liberati al più presto”.

Secondo un tweet dell’Osce stesso, gli osservatori rapiti sono otto: quattro tedeschi, un ceco, un danese, un polacco e uno svedese. Secondo il ministero degli interni ucraino, invece, sono sette, mentre altre cinque persone tenute in ostaggio sono membri delle forze armate di Kiev.

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