Interessantissimo, denso di spunti di riflessione ed… emozioni l’articolo che Terronia oggi vi propone per Osservatorio Terronia. Viene da un sito che rappresenta la vetrina di un movimento meridionalista molto attivo, Comitati Due Sicilie: l’articolo è il commento a “cuore aperto” che questo ricercatore, scrittore e lettore, Valentino Romano, fa circa la testimonianza di una brigantessa dimenticata e… quindi, ora, “ritrovata”: Marta Cecchino.
Roccamandolfi, (IS) Molise
Siamo a Roccamandolfi (Isernia, Molise), Marta è la sorella del capobanda, Domenicangelo, e riviviamo l’epopea del “brigantaggio postunitario” di 150 anni fa.
Dopo averlo tanto cercato ed agognato, al signor Romano perviene, attraverso le mani del figlio, un libro di cui aveva avuto solo tracce bibliografiche… ma che finalmente esiste, e può consultare, per trovare tracce sull’esistenza di Marta Cecchino…
Il commento del signor Romano è incentrato sul modo in cui l’opera dell’avvocato Vincenzo Berlingieri (“Il brigantaggio in Roccamandolfi” 1891 e “Fasti del brigantaggio” 1895)presenta questa donna e ne altera i caratteri per un preciso scopo: delegittimare la partecipazione femminile alla rivolta meridionale postunitaria, e quindi delegittimare la rivolta stessa.
Copertina del libro di Valentino Romano, "Brigantesse"
Invito a leggere dunque questo appassionante articolo, che è anche una testimonianza che restituisce alla storia e alla memoria dei tempi il nome di una donna che ha combattuto per la libertà, per il sud: Marta Cecchino.
Valentino Romano, tra l’altro, è autore di un pregevole libro “Brigantesse – Donne guerrigliere contro la conquista del sud (1860-1870)” edito da ControCorrente, e per chi volesse saperne di più rimandiamo al link Brigantesse – Controcorrente edizioni
Articolo: “Il brigantaggio in Roccamandolfi di Valentino Romano, postato da dechristen
Sito: Comitati Due Sicilie