Capita spesso di imbattersi in conoscenti, amici e parenti ossessionati dalla pulizia della casa. La maggior parte perché ha mogli/mariti che lo sono a loro volta, altri invece perchè hanno il semplice desiderio (bisogno) di farlo.
L’ossessione per la pulizia della casa, porta la persona a dedicare molto più tempo a pulire e a farlo più spesso e più a fondo del necessario. In alcuni casi possiamo trovarci addirittura di fronte ad uno stato di sofferenza psicologica, ad una nevrosi che si sta esprimendo tramite una fobia.
La fobia è un emozione negativa, costituitasi nel tentativo di combattere l’ansia. Questa, a sua volta, nasce dal cosiddetto “conflitto rimosso“, una situazione nella quale il soggetto rifiuta di affrontare un contrasto presente nella sua vita, eliminandolo dalla coscienza e traferendolo su qualcosa di meno penoso da affrontare: ad esempio una fobia.
Lo stesso Freud, descrivendo questo meccanismo psicologico, ha usato i termini “rimozione” (per indicare l’operazione con la quale si elimina dalla coscienza il conflitto) e “spostamento” (artificio psicologico col quale le emozioni provate affrontando un pensiero conflittuale vengono trasferite ad un altro pensiero ritenuto più facile da sostenere), concludendo, nella sua teoria del conflitto, che tutto è riconducibile a livello pulsionale, nell’infinita battaglia tra il desiderio di vivere (eros) e la volontà distruttiva (thanatos).
Possiamo ricondurre questa condizione ad aspetti/fattori educativi: ad esempio chi sente il bisogno di lavarsi (troppo) spesso ha probabilmente avuto un’educazione repressiva, ricevuta da genitori rigidi, che hanno trasmesso il concetto secondo cui ciò che è spontaneo (come il gioco e la sporcizia con cui si entra in contatto da bambini) sia qualcosa di sbagliato, da cui ripulirsi, sottraendo ai figli le proprie volontà.
Chi ha paura, il fobico, concentra quindi la propria attenzione verso altri oggetti/azioni, come ad esempio la pulizia della casa, sottraendo attenzione al proprio stato interno.
Continua…