Come suggerito nella prima parte, le persone ossessionate dalla pulizia della casa sono in aumento.
Questo comportamento ossessivo rientra nei disturbi d’ansia e può essere classificato come disturbo ossessivo-compulsivo. Le caratteristiche principali sono pensieri ed immagini ricorrenti che sfociano in comportamenti ripetuti.
Nella pratica clinica si possono distinguere con relativa chiarezza sette tipologie di disturbo ossessivo-compulsivo, talvolta presenti in concomitanza. Qui ne riporto due tipologie, che disegnano chiaramente le persone sopra descritte.
Ordine e simmetria: chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico, perché ciò procura loro una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità. Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell’armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.). Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare questi oggetti, fino a sentirsi completamente tranquilli e soddisfatti. Le ossessioni di ordine e simmetria possono riguardare anche il proprio corpo. Muscoli, pettinatura dei capelli, colletto e polsini della camicia, orologio sul polso, portafoglio in tasca, devono risultare ancora una volta “perfetti” e simmetrici, pena: ripetuti rituali di messa in ordine o di controllo allo specchio.
Accumulo/accaparramento: è un tipo di ossessione piuttosto rara che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti), per la paura di gettare via qualcosa che “un giorno o l’altro potrebbe servire..”. Questo tipo di comportamento, comprensibile entro un certo limite, finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato dalle “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita della persona e dei suoi familiari. Questi particolari collezionisti di cose inutili sono generalmente orgogliosi delle proprie raccolte e non si rendono conto, se non parzialmente, dell’eccesso in cui incorrono; a differenza dei pazienti con disturbi da contaminazione o da controllo, che sono solitamente critici riguardo ai loro rituali. Sono solitamente le famiglie a non tollerare più l’invadenza di certi oggetti e a richiedere il trattamento terapeutico. Questi pazienti, inoltre, non hanno pensieri ossessivi particolari, ma sono sconvolti nel momento in cui si chiede loro di gettar via qualcosa.
Per maggiori informazioni o per cercare un valido aiuto: AIDOC- Associazione Italiana Disturbo Compulsivo Ossessivo.