di Lillo Portera / fotografie e cover di Stefano Oliva

Il primo singolo a dargli una concreta visibilità è Get Back, del 2008, subito seguito da Calling; l’anno successivo è la volta del singolo Work that body (con Roberto Chierici alla regia del videoclip) e di un lungo tour promozionale che fa tappa anche nelle principali friendly-locations come i Magazzini Generali di Milano, il Mardi’Gras di Torre del Lago e il Gay Village di Roma. Nel 2009 Supino incide Fell for the enemy, e nel 2010 Lol e la cliccatissima Get Sexy. Per la stesura dei brani e per la produzione, pur non godendo del supporto di una major discografica, Supino si avvale di un team di impronta internazionale che spesso varia da singolo a singolo. Nei

Nel 2012 arriva il fortunato EP Here I am, contenente cinque tracce tra cui la simpatica Mannequinz (sicuramente uno dei pezzi più riusciti e gradevoli della sua produzione), When I think about sex e la ballata dal sapore autobiografico I’ll help you let me go. Anche questi tre singoli sono accompagnati dai rispettivi videoclip. Nel 2013 arriva Exposed (esposto), il primo album completo di Supino, un lavoro articolato e ambizioso, anticipato dal singolo I have a name. Seguono a breve distanza la scatenata Ma Radio e la ballata Goodbye. Se i brani lenti soffrono di un malcelato manierismo quelli veloci invece si distinguono per freschezza ed efficacia, indicando una precisa direzione musicale. Il sistema di fruizione della musica sta cambiando, anzi è già cambiato e si appresta a cambiare in modo forse irreversibile; attraverso un’intelligente e capillare promozione via web, e Supino lo sa bene, è possibile raggiungere platee sterminate, e senza l’ausilio di una forte etichetta discografica. È in questa direzione che Supino ha sempre lavorato (e, ovvio, non è il solo), adottando astute strategie di comunicazione e di autopromozione (lo testimoniano le numerosissime visualizzazioni accumulate sulle diverse piattaforme digitali). Certo vendere i dischi è un altro paio di maniche, ma in un qualche modo bisognerà pur cominciare. Che prima o poi si affacci un produttore serio, non si può mai dire (vedi il caso di Perfume Genius che si autopromozionò attraverso la piattaforma di My Space).

Lillo Portera

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Cover Amedit n° 19 – Giugno 2014, “Barbatrucco” by Iano
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