A scrivere poesie ho iniziato una decina di anni fa – dice – coronando un sogno dell’infanzia». Il primo amore di Oswaldo, di professione montatore elettricista, è però stato il teatro dialettale: ha calcato le scene per oltre 40 anni e ha avuto come maestro Quirino Rossi. Ha tradotto e adattato commedie in dialetto, è stato autore e regista di diversi spettacoli teatrali. «Una mia commedia è stata rappresentata da una compagnia di Vercelli», afferma con orgoglio. Nel 2003 ha lasciato il teatro per dedicarsi solo alla scrittura. «Uso il cosiddetto “dialetto della ferrovia”, quello che si capisce da Chiasso ad Airolo, ma di ogni poesia scrivo subito una traduzione in italiano». Un modo per facilitare chi legge le sue poesie, ma anche per trasmettere l’amore che nutre per la poesia.