Ottani e tromboni d’angelo. Passo con l’auto sulla statale asfaltata e vengo colpita da un distributore di carburante. Non guardo i prezzi rossi che fiammeggiano sul display, ma l’imponenza di un fiore.
Anzi di un arco di fiori. Avvenenti, eleganti. Mi fermo: la bellezza merita sempre una sosta.
Il vaso che accoglie la pianta è stato sistemato con cura tra la pompa del gas e gli erogatori di gasolio e super senza piombo, proprio al centro della struttura. Questa parabola di profumate campanule strette e lunghe, colorate di discreto rosa, chiamate Tromboni d’angelo o dottamente brugmansia, rivela gesti di accortezza, linguaggi di cura che cambiano l'aspetto di tutto l'insieme.
Un mezzo per ingentilire un luogo ripetitivo che per quanto ricolmato di attenzioni è pur sempre costruito con materiali e linee di serie. Un modo di fare proprio di queste parti, della Valnerina, dove corolle e boccioli rendono leggiadro ogni piccolo luogo.
Candida, la proprietaria dell’esercizio, ha il pollice verde e ha voluto portare con sé da casa, a farle compagnia, questa sua ‘amica'. Dice che si sentiva sola lì tutto il giorno tra la strada e il gabbiotto d'ordinanza. La vicinanza e la competenza da giardiniere le restituiscono familiarità.
Ponendola in bell’evidenza, sa di aver messo la pianta dalle forme eleganti e sinuose al centro dell’attenzione. Di sicuro riuscirà anche ad attirare qualche cliente in più, per via di quel senso di armonia trasmesso.
Ditelo con un fiore? Eh sì, perché fa bene e oltretutto conviene.