Ottavi di Campions: il Milan cala il poker ed umilia l’Arsenal

Creato il 16 febbraio 2012 da Postscriptum

Kevin Prince Boateng e Robinho mattatori della serata di San Siro

Milan – Arsenal 4 – 0 (Boateng, Robinho,Robinho, Ibrahimovic). É un Milan che non si vedeva davvero da diverso tempo quello che ha umiliato l’Arsenal ieri sera, determinato, cinico ed anche a tratti sprecone, ma finalmente un Milan che si avvicina al gioiellino che l’anno scorso aveva dominato in campionato ed aveva commesso un solo passo falso contro il Tottenham.

Gli uomini di Allegri ed Allegri stesso ieri hanno compiuto vun lavoro straordinario, la partita è stata preparata meticolosamente e disputata senza sbavature.

Dopo mesi si è rivisto un Milan corto, compatto tra le linee, veloce ed efficace nelle ripartenze; un Milan di personalità ma che ha giocato di squadra con voglia di correre e capacità di sacrificio, una squadra tornata a sfruttare le corsie laterali per allargare l’avversario prima di trafiggerlo con improvvisi inserimenti e precise verticalizzazioni, insomma un Milan a cui il 4 – 0 sta pure stretto e che può elogiare anche Abbiati, perfetto nei due soli interventi della partita.

Con meno pressione addosso, come detto, anche Robinho gioca meglio e fa meno fatica e si vede, limita il suo raggio d’azione potendo concentrarsi sul portare pressing ai centrali avversari (perfetto nel posizionamento sulle linee di passaggio avversarie) e quando arriva sotto porta è molto più lucido, commette un errore ad inizio partita ma poi ne fa addirittura due di gol (di cui uno di testa) ed esce tra gli applausi scroscianti del Meazza.

Ibrahimovic è un giocatore nuovo, uomo oramai imprescindibile per il gioco di Allegri quanto Boateng e perfetto in rapporto a questo ed una seconda punta che si allarghi, scende a prender palla tra le linee avversarie, salta l’uomo e rifinisce come un trequartista, se non fosse per quelle giornate storte sarebbe di certo il più forte in assoluto, mal di pancia o non mal di pancia.

Capitolo difesa, per una volta il reparto più in affanno in stagione regge bene, merito di un Van Bommel finalmente in palla da un paio di settimane che supporta perfettamente i due centrali andando a raddoppiare e pressare sul portatore di palla per poi favorire le ripartenze rossonere; Thiago Silva è il solito immenso baluardo e Mexes non sbaglia quasi nulla, ammonito giustamente per la troppa irruenza giocando sembra tornato ai livelli raggiunti a Roma; Abate è perfetto sulla destra, non sbaglia nulla ed annulla chiunque provi a sfondare dal suo lato senza però tralasciare la fase di spinta, è un piacere vederlo giocare come finalmente va elogiata la prestazione di Antonini, ottimo in fase offensiva e molto più attento delle scorse giornate in fase di copertura, unico neo un’ammonizione ingenua ed evitabile ma stavolta merita un plauso, non rimbrotti.

Nel complesso è tutta la squadra rossonera ad essersi ritrovata assieme ai suoi pezzi più pregiati – certo Ibra a fine partita avrebbe scorticato vivo Pato che in contropiede sul finale preferisce sparare di forza sul portiere piuttosto che passarla all’accorrente e smarcato svedesone – e da adesso o meglio dall’ultimo quarto d’ora di Udine si può sperare di aver ritrovato il Milan autorevole e spietato che l’anno passato ha dominato la seconda parte di stagione in campionato, capace di decidere e dettare, come contro l’Arsenal,  ritmi di gioco e risultato con una semplicità quasi imbarazzante, un Milan in cui perfino Emanuelson disputa partite di livello e non sfigura, un Milan da Milan.


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